Se si dovesse stilare una classifica dei migliori matrimoni in grado di far sognare tutti gli amanti del gossip e della così detta alta società, quello tra John Fitzgerald Kennedy e Jacqueline Bouvier sarebbe al primo posto, senza alcun dubbio. Ad oggi, infatti, è ancora considerato come il più pazzesco ed impeccabile di sempre. Era il 12 settembre 1953 quando l’allora senatore del Massachusetts, che sarebbe diventato dopo pochi anni Presidente degli Stati Uniti, sposa Jackie, elegante, sofisticata, colta e proveniente da una delle famiglie più benestanti di New York. Nel momento in cui le loro strade s’incontrano lei è una giornalista per il Washington Times-Herald ma il destino ha in serbo per questa ragazza ben altro, trasformandola in una delle First Lady più amate e in una vera icona di stile.
Il fascino naturale dei due protagonisti, dunque, è stato un elemento essenziale per trasformare il loro matrimonio nell’evento più importante di quella stagione. I due si conoscono due anni prima ad alcune cene a Georgetown. Immediatamente la loro relazione diventa stabile anche se la proposta sembra non voler mai arrivare. Leggenda vuole che Jackie, per stimolare l’iniziativa matrimoniale di Jack, decida di partire alla volta di Londra per partecipare come inviata all’incoronazione di Elisabetta II. Un atto di autonomia che, evidentemente, allerta Kennedy e lo spinge a proporsi con un anello di fidanzamento caratterizzato da un diamante di 2,88 carati con uno smeraldo da 2,84 carati. Un prezioso pegno d’amore che non poteva che essere il riflesso di una cerimonia altrettanto raffinata ed elegante.
L’abito di Jackie
Come per qualsiasi altro matrimonio, ad attrarre l’attenzione dei giornali dell’epoca è stato soprattutto l’abito della sposa. Jackie, infatti, aveva scelto un modello di Ann Lowe la cui realizzazione ha richiesto 50 metri di tessuto. La gonna in taffettà era arricchita da cerchi di nastri intrecciati di minuscoli fiori d’arancio. Il colore, invece, era a metà tra il crema e l’avorio. Una nuance che aveva il compito di adattarsi al velo di merletto Venezia della nonna di Jackie. Per finire, poi, il bouquet era composto orchidee, stephanotis e gardenie in miniatura in un tripudio di bianco e rosa.
La musica e la torta
Un elemento che definisce il successo di un ricevimento è anche la musica. questa, infatti, deve accompagnare e intrattenere senza invadenza. Per questo motivo la giovane coppia in quel settembre 1953 sceglie l’accompagnamento della voce melodiosa di Meyer Davis e della sua orchestra. La stessa che definisce il ritmo del loro primo ballo da Mr. e Mrs. Kennedy sulle note della canzone I Married an Angel.
Altro momento essenziale, poi, è il taglio della torta. Per questo motivo il modello scelto deve riuscire a combinare sapienza stilistica e pasticciera. In sostanza, dunque, scegliere il dolce nuziale giusto è tutt’altro che semplice. Dopo un pranzo all’aperto molto chic all’Hammersmith Farm, dunque, gli sposi hanno tagliato una torta alta più di un metro, abbellita con semplicità da fiori di campo. Un regalo, questo, di Joseph P. Kennedy, il padre del futuro presidente, ed un segno che dimostra come l’eleganza non si combini mai con l’ostentazione e l’esagerazione.
Un ricevimento in grande stile
L’importanza dei personaggi coinvolti in questa cerimonia non poteva che imporre un ricevimento importante. In chiesa erano attesi 800 ospiti, mentre altri 400 si sarebbero aggiunti per il pranzo. Per un totale di 1200 persone invitati al buffet alla Hammersmith Farm, la tenuta principe della famiglia di Jackie. Qui la futura First Lady aveva passato gran parte dell’infanzia. Dopo quell’occasione, poi, la tenuta è diventata la casa di vacanze estive durante gli anni della presidenza Kennedy, tanto da venire nominata come la Summer White House.