La bandiera degli Stati Uniti, uno dei simboli più riconoscibili al mondo, nacque ufficialmente il 14 giugno 1777, quando il Secondo Congresso Continentale approvò la Risoluzione sulla Bandiera.
Questa stabiliva che il vessillo dovesse avere tredici strisce alternate rosse e bianche e tredici stelle bianche su sfondo blu, a rappresentare gli stati originari che avevano dichiarato l’indipendenza dalla Gran Bretagna. Secondo una tradizione popolare, sarebbe stata Betsy Ross a cucire la bandiera su richiesta di George Washington, Robert Morris e George Ross nel 1776. Tuttavia, non esistono prove documentate che confermino con certezza il suo ruolo. Nel racconto tramandato, la sarta di Philadelphia, attivista durante la Rivoluzione, avrebbe suggerito di modificare le stelle a sei punte proposte inizialmente con stelle a cinque punte, più facili da realizzare.

Nel corso del tempo, il numero di stelle è aumentato con l’espansione territoriale degli Stati Uniti. Un momento cruciale nella storia della bandiera si verificò il 4 aprile 1818, quando il Congresso approvò una legge che stabiliva il formato definitivo: tredici strisce a simboleggiare le colonie originali e una stella per ogni stato dell’Unione, con l’aggiornamento ufficiale previsto ogni 4 luglio successivo all’ammissione di un nuovo stato. Questa decisione rese la bandiera un simbolo dinamico, in continua evoluzione insieme alla nazione.
Le strisce rosse e bianche rappresentano rispettivamente il coraggio e la purezza, mentre il colore blu del riquadro con le stelle simboleggia la giustizia e la perseveranza. Il design attuale con 50 stelle fu adottato il 4 luglio 1960, dopo l’ingresso delle Hawaii come 50° stato degli Stati Uniti.