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Home » Cultura » Storia » Quando USA e Russia hanno incrociato il destino e il mondo ha smesso di respirare

Quando USA e Russia hanno incrociato il destino e il mondo ha smesso di respirare

Da Yalta a oggi, gli incontri tra USA e Russina hanno fatto la storia. Trump e Putin ad Anchorage riusciranno a cambiare il futuro?
Francesca FiorentinoDi Francesca Fiorentino15 Agosto 2025Aggiornato:15 Agosto 2025
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matrioske con putin e trump
Matrioske con Putin e Trump (fonte: Unsplash)
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I vertici tra i leader di Stati Uniti e Unione Sovietica (poi Russia) hanno spesso cambiato il corso della storia, affrontando crisi globali, guerra fredda, e trattati che hanno ridisegnato gli equilibri mondiali. E sarà così anche il summit previsto per oggi tra il presidente statunitense Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin in Alaska, per trovare un accordo che possa porre fine alla guerra in Ucraina.  Vediamo allora quali sono stati i principali incontri al vertice di questa lunga storia.

 1943 – Conferenza di Teheran: l’alleanza contro la guerra

Durante la Seconda Guerra Mondiale, il presidente statunitense Franklin D. Roosevelt e il leader sovietico Iosif Stalin si incontrarono a Teheran, in Iran, insieme al britannico Winston Churchill. L’obiettivo era coordinare gli sforzi contro la Germania nazista. Fu deciso di aprire un secondo fronte in Europa, che portò al D-Day, ovvero lo sbarco in Normandia del 1944. Questo incontro fu cruciale perché unì USA e URSS, nonostante le loro differenze, per sconfiggere un nemico comune, ponendo le basi per la vittoria degli Alleati.

Sbarco in Normandia
Un’immagine dallo sbarco in Normandia (fonte: Corriere della Sera/ph. Robert Capa)

 1945 – Yalta: il mondo ridisegnato

A Yalta, in Crimea, Roosevelt, Stalin e Churchill si riunirono per pianificare il futuro dell’Europa dopo la guerra. Discussero della creazione delle Nazioni Unite e della divisione delle sfere d’influenza. Questo vertice, però, creò anche tensioni: gli accordi sulla Polonia e sull’Europa orientale segnarono l’inizio della Guerra Fredda, un lungo periodo di sfiducia tra USA e URSS. Yalta è ricordata come un momento in cui il mondo fu ridisegnato, con conseguenze che durano ancora oggi.

1959 – Camp David: il primo “disgelo”

Il leader sovietico Nikita Krusciov visitò gli Stati Uniti, incontrando il presidente Dwight Eisenhower a Camp David. Fu la prima volta che un leader sovietico mise piede in America. Parlarono di pace e disarmo, cercando di ridurre le tensioni della Guerra Fredda. Anche se non risolvevano tutto, l’incontro aprì un dialogo e mostrò che i due Paesi potevano parlarsi, nonostante le differenze.

JFK
John Fitzgerald Kennedy a Berlino (fonte: CNN)

1961 – Vienna: un incontro teso

John F. Kennedy e Krusciov si incontrarono a Vienna in un momento di grande tensione, dopo il fallito tentativo USA di invadere Cuba (Baia dei Porci) e le dispute su Berlino. L’incontro non portò grandi risultati, e Krusciov apparve più deciso di Kennedy. Poco dopo, l’URSS iniziò a costruire il Muro di Berlino, simbolo della divisione tra Est e Ovest.

 1972 – Mosca: il primo passo verso il disarmo

Richard Nixon divenne il primo presidente USA a visitare l’URSS, incontrando Leonid Breznev a Mosca. Firmarono i trattati SALT I e ABM, che limitavano le armi nucleari. Questo fu un momento storico: per la prima volta, USA e URSS si accordarono per ridurre il rischio di una guerra nucleare. Nonostante la guerra in Vietnam, l’incontro dimostrò che la diplomazia poteva funzionare anche tra nemici.

1985-1987 – Reagan e Gorbaciov: la fine della Guerra Fredda

Ronald Reagan e Michail Gorbaciov, l’uomo della glasnost, si incontrarono più volte, a Ginevra (1985), Reykjavik (1986) e Washington (1987). Il loro dialogo portò alla firma del trattato INF, che eliminò i missili nucleari a corto e medio raggio. Questi vertici cambiarono il mondo: la fiducia tra i due leader contribuì alla caduta del Muro di Berlino (1989), alla riunificazione della Germania, il 3 ottobre del 1990 e alla fine dell’URSS (1991).

Michail Gorbačëv e Ronald Reagan firmano il trattato INF alla Casa Bianca nel 1987
Michail Gorbačëv e Ronald Reagan firmano il trattato INF alla Casa Bianca nel 1987 (fonte: Wikimedia Commons – Public Domain)

 1992 – Washington: una nuova era con la Russia

Dopo la fine dell’URSS, George H.W. Bush accolse Boris Eltsin, primo presidente della Russia, a Washington. L’incontro segnò l’inizio di una collaborazione tra USA e Russia, con accordi per ridurre le armi nucleari e sostenere l’economia russa in difficoltà.

2001 – Washington: un breve momento di unità

George W. Bush e Vladimir Putin si incontrarono dopo gli attentati dell’11 settembre. Putin fu il primo leader a chiamare Bush per esprimere solidarietà. Firmarono un trattato per ridurre le armi nucleari, ma le guerre in Afghanistan e Iraq e le crisi successive, come quella in Georgia (2008), incrinarono i rapporti.

Donald Trump e Vladimir Putin
Donald Trump e Vladimir Putin (fonte: PBS)

2018 – Helsinki: un incontro controverso

Donald Trump e Vladimir Putin si incontrarono a Helsinki, discutendo di Siria, Ucraina e presunte interferenze russe nelle elezioni USA del 2016. Il vertice fu criticato negli Stati Uniti perché Trump sembrò accettare le smentite di Putin sulle interferenze, mettendo in dubbio le indagini della sua intelligence.

2021 – Ginevra: l’ultimo vertice prima della crisi

Joe Biden e Vladimir Putin si incontrarono a Ginevra, in un momento di tensioni per l’annessione della Crimea da parte della Russia e poco prima dell’invasione dell’Ucraina (2022). L’incontro portò a piccoli passi, come il ritorno degli ambasciatori, ma non fermò l’escalation del conflitto.

E arriviamo a oggi. Il summit è il primo tra i due leader dal 2018, è considerato cruciale per cercare una soluzione al conflitto ucraino. Secondo fonti ufficiali, l’incontro inizia alle 11:30 ora locale (21:30 ora italiana) con un colloquio privato, seguito da un pranzo con le delegazioni e una conferenza stampa, probabilmente non congiunta. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky non sarà presente.

 

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