Il film “50 volte il primo bacio” con Adam Sandler e Drew Barrymore ha reso familiare una patologia rara, l’amnesia anterograda, il disturbo neurologico che colpisce la protagonista Lucy. Questa condizione, seppur romanzata per il cinema, rappresenta una realtà medica complessa.
L’amnesia anterograda è un disturbo caratterizzato dall’incapacità di fissare i ricordi degli avvenimenti successivi ad un grave danno cerebrale. Diversamente dall’amnesia retrograda, dunque, non influenza la memoria riguardante gli eventi e le informazioni precedenti all’insorgenza del disturbo.
Nel film, infatti, Lucy sveglia ogni mattina senza ricordare nulla del giorno precedente, una rappresentazione sostanzialmente accurata di come funziona questo disturbo. Il risultato è una parziale o completa incapacità di rievocare il passato recente, anche se i ricordi a lungo termine, memorizzati prima dell’evento che ha causato l’amnesia, rimangono intatti.
L’ippocampo è una zona di “passaggio”, nella quale le informazioni vengono memorizzate in maniera temporanea, fino a quando non vengono trasmesse al lobo frontale. Quando questa struttura cerebrale viene danneggiata, la capacità di trasferire informazioni dalla memoria a breve termine a quella a lungo termine risulta compromessa.
I soggetti affetti da amnesia anterograda possono ripetere, ad esempio, una domanda più volte o non riescono a riconoscere le persone incontrate pochi minuti prima. Questa manifestazione è ben rappresentata nel film, dove Lucy incontra Henry ogni giorno come se fosse la prima volta. Peraltro, come succede nella vita reale di Nesh Pillay, l’ispiratrice del film.

L’amnesia anterograda può essere indotta da farmaci (è noto che alcune benzodiazepine abbiano potenti effetti amnesici, così come l’intossicazione da alcol produce una manifestazione simile) o essere la conseguenza di una lesione cerebrale traumatica.
Le cause più comuni includono:
- Traumi cerebrali: incidenti automobilistici, cadute, lesioni sportive.
- Problemi cerebrovascolari: ictus, aneurismi, emorragie cerebrali.
- Malattie neurodegenerative: come il morbo di Alzheimer nelle fasi iniziali.
- Infezioni cerebrali: encefaliti virali.
- Carenze nutrizionali: in particolare di vitamina B1 (sindrome di Korsakoff).
- Intossicazioni: da monossido di carbonio, alcol, farmaci.
Può essere: transitoria (come accade spesso dopo traumi cerebrali lievi); stabile (come avviene dopo un grave evento morboso come un’encefalite); progressiva (come si verifica nelle demenze su base degenerativa).
Il sintomo principale dell’amnesia anterograda è la perdita di memoria. Questa si manifesta, in particolare, come la netta incapacità di ricordare e di apprendere nuove informazioni a partire dal momento in cui il problema si è manifestato.
Le persone affette da questo tipo di amnesia sperimentano una perdita della memoria episodica, che riguarda cioè i ricordi legati agli eventi specifici della propria vita. Mantengono invece intatta la memoria procedurale, che implica l’apprendimento di abilità e abitudini. Esse possono acquisire nuove abilità o abitudini, addirittura possono imparare nuovi giochi o a scrivere al contrario.
La diagnosi è basata sull’anamnesi e viene formulata in seguito a un esame neuroradiologico. Alcuni pazienti recuperano i propri ricordi e la condizione si risolve, soprattutto se vengono disposte idonee misure di assistenza.
Al momento, non esistono medicinali approvati per curare l’amnesia anterograda, ma il ricorso alla terapia farmacologica può essere indicato dal medico per ridurre la sintomatologia ansiosa-depressiva, l’irritabilità e l’insonnia.