La notizia è arrivata poche ore fa. Dal suo profilo Instagram la modella Bianca Balti, 40 anni, ha annunciato di avere un cancro alle ovaie al terzo stadio, metastatizzato. “So che lo sconfiggerò. Per me stessa, per quelli che amo (le mie figlie sono in cima alla lista), e per tutti coloro che hanno bisogno di forza. Potete prendere in prestito un po’ della mia che ne ho un sacco“, ha raccontato mostrando una foto in ospedale. Ma che tipo di malattia è? Il cancro ovarico è una forma di neoplasia che attacca i tessuti delle ovaie, che fanno parte degli organi riproduttivi femminili. Esse producono gli ormoni sessuali femminili (estrogeni e progesterone) e le cellule uovo che possono essere fecondate.
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In base ai dati resi noti nel 2022, in Italia sono circa 6.000 le donne affette da questa malattia, che è tra le prime 10 forme tumorali più diffuse. La percentuale di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è attorno al 43%. Questo avviene perché spesso la malattia viene trovata in fase già avanzata, come del resto avvenuto a Balti.
Tra i fattori di rischio per il cancro dell’ovaio c’è l’età. Esso colpisce donne tra i 50 e i 69 anni. Altri fattori di rischio sono l’obesità, menarca (prima mestruazione) precoce o una menopausa tardiva, e il non aver avuto figli. Tuttavia, il cancro ovarico ha anche una forte componente genetica tra le donne portatrici di mutazioni del gene BRCA1 e BRCA2, gli stessi che sono responsabili del tumore al seno. Ricordiamo che Bianca Balti, al pari di Angelina Jolie, ha subito una doppia mastectomia preventiva a seguito di test genetici. Citiamo dalla pagina di AIRC, Associazione Italiana Ricerca sul Cancro:
“In caso di mutazioni dei geni BRCA1 e BRCA2 può verificarsi la presenza contemporanea, o in tempi diversi, di carcinoma dell’ovaio e carcinoma della mammella. In questi casi il cancro dell’ovaio può manifestarsi in un’età più giovanile di quello sporadico, che non è legato a queste alterazioni genetiche. La ricerca della mutazione è oggi raccomandata a tutte le donne con diagnosi di carcinoma dell’ovaio“.
I tumori maligni dell’ovaio sono di 3 tipi:
- epiteliali: ovvero nascono dalle cellule che rivestono le ovaie
- germinali: originano dalle cellule germinali, quelle che danno origine agli ovuli
- stromali: nascono nello stroma, il tessuto strutturale dell’ovaio.
Il cancro ovarico non dà sintomi significativi, almeno non in fase iniziale. Bisogna insospettirsi in caso di addome gonfio, presenza di aria nella pancia e bisogno frequente di urinare. A corollario c’è anche il dolore pelvico, sanguinamento vaginale, stipsi o diarrea e forte astenia.
Non esiste un protocollo di screening specifico per le ovaie. Tuttavia, la visita annuale deve sempre includere l’ecografia, anche transvaginale. Nel caso di possibili mutazioni del gene BRCA1 e BRCA2 è utile rivolgersi a un centro specializzato in consulenza genetica. In questo caso, mammografie ed ecografie dovranno essere cicliche.
La diagnosi avviene tramite visita ginecologica con palpazione addome ed esame pelvico interno. Accompagnata da ecografia e, se necessario, da tomografia computerizzata (TC) dell’addome e risonanza magnetica (RM).
Dopo la diagnosi si assegna lo stadio per individuare il ciclo di cure adeguato. Dopo la rimozione chirurgica del tumore, solitamente si aggiunge un ciclo di chemioterapia. Quasi mai usata, invece, la radioterapia.