L’esercizio fisico può davvero salvare la vita, soprattutto dopo un tumore al colon. Lo dimostra un’importante ricerca internazionale presentata nel 2025 al congresso dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO) e pubblicata sul New England Journal of Medicine. Per la prima volta, uno studio controllato ha dimostrato che l’attività fisica regolare non solo migliora la qualità della vita nei pazienti sopravvissuti al cancro del colon, ma riduce in modo significativo le recidive e aumenta la sopravvivenza.
I ricercatori hanno seguito per otto anni 889 pazienti che avevano completato la chemioterapia per un tumore al colon trattabile. La metà di loro ha ricevuto solo un opuscolo informativo su alimentazione e movimento. L’altra metà è stata inserita in un programma strutturato con l’aiuto di un coach. I pazienti allenati si incontravano con il loro consulente ogni due settimane per il primo anno, poi una volta al mese per due anni. L’obiettivo era aumentare l’attività fisica in modo progressivo e sostenibile.

Molti partecipanti hanno scelto di camminare per 45 minuti, tre o quattro volte alla settimana. Il sostegno del coach ha avuto un ruolo fondamentale per mantenere la motivazione e l’impegno nel tempo.
I risultati hanno sorpreso anche gli esperti. I pazienti del gruppo “attivo” hanno avuto una riduzione del 28% delle recidive tumorali e il 37% in meno di morti da qualsiasi causa rispetto al gruppo che aveva ricevuto solo il materiale informativo. In pratica, per ogni 16 pazienti che seguivano il programma di esercizio, uno evitava una nuova diagnosi di cancro. Effetti paragonabili – se non superiori – a quelli di molti farmaci anticancro, secondo il dottor Christopher Booth, oncologo e co-autore dello studio.
I ricercatori stanno analizzando i campioni di sangue raccolti per capire come l’attività fisica agisca sul corpo. Si ipotizza che possa aiutare a regolare l’insulina, rafforzare il sistema immunitario o ridurre l’infiammazione, meccanismi tutti coinvolti nella prevenzione del cancro.
Gli esperti coinvolti nello studio hanno sottolineato quanto sia importante offrire ai pazienti gli strumenti per agire in prima persona. L’attività fisica, se seguita con regolarità, è un intervento concreto, motivante e a lungo termine.