Come confermato ieri, giorno della morte di Papa Francesco, il pontefice è deceduto per un ictus.
Si tratta di una delle patologie cerebrovascolari più note che si verifica quando si riduce o si interrompe del tutto l’afflusso di sangue al cervello, con conseguente distruzione delle cellule cerebrali. La forma più frequente è l’ictus ischemico, che avviene quando un coagulo di sangue ostruisce un’arteria che porta sangue al cervello. L’ictus emorragico, con ogni probabilità quello fatale per Bergoglio, è causato invece dalla rottura di un’arteria.
Si parla di attacco ischemico transitorio (TIA, transient ischaemic attack) quando l’afflusso di sangue al cervello si interrompe per breve tempo.
Esistono dunque profonde differenze tra ischemia, ictus ischemico ed emorragico e aneurisma cerebrale.
L’ischemia, come detto, è un’improvvisa diminuzione o arresto del flusso sanguigno in un tessuto, conseguenza dell’ostruzione di un vaso sanguigno dovuta a embolia, trombosi o per un evento traumatico. Quella cerebrale può portare alla necrosi del tessuto del cervello. Se si risolve entro 24 ore, senza lasciare tracce permanenti, si parla di attacco ischemico transitorio. Se si protrae per più di 24 ore si parla di ictus ischemico.

E ancora, l’ictus ischemico avviene a causa dell’ostruzione di un vaso cerebrale, mentre l’ictus emorragico, denominato anche “emorragia cerebrale”, è causato dalla rottura di un vaso sanguigno.
L’aneurisma cerebrale, invece, è una delle cause di ictus emorragico. Esso infatti è l’alterazione, più o meno grave, del tessuto di un’arteria che può così rompersi.
Quali sono le cause? Diciamo subito che sono diverse e tutte importanti. Principalmente, sono legate a pressione alta e alta presenza di lipidi nel sangue che vanno ad assottigliare i tessuti vascolari e a bloccare il flusso sanguigno. Non va sottovalutata anche la fibrillazione atriale, ovvero il battito non ritmico del cuore che può creare scompensi a livello polmonare e cardiaco. Nel caso di Papa Francesco, lo stress delle ultime settimane e il quadro di salute già molto precario dopo il lungo ricovero per polmonite bilaterale, sono stati tra i fattori decisivi.
I sintomi di un ictus possono manifestarsi improvvisamente e includono:
- debolezza o intorpidimento improvviso di volto, braccio o gamba, soprattutto su un lato del corpo;
- difficoltà nel parlare o comprendere il linguaggio;
- problemi visivi in uno o entrambi gli occhi;
- perdita di equilibrio o coordinazione;
- mal di testa improvviso e intenso, soprattutto in caso di ictus emorragico.
La prevenzione dell’ictus si basa sul controllo dei fattori di rischio, tra cui l’ipertensione arteriosa e il diabete. E naturalmente il colesterolo alto.
Il trattamento varia a seconda del tipo di ictus. Per l’ictus ischemico, è fondamentale ripristinare il flusso sanguigno al cervello, spesso attraverso la somministrazione di farmaci trombolitici. Nel caso dell’ictus emorragico, può essere necessario un intervento chirurgico per fermare l’emorragia e alleviare la pressione intracranica.