Per molto tempo si è creduto che la causa della sofferenza di Giacomo Leopardi fosse una profonda depressione. Tuttavia, recenti studi medici hanno portato alla luce una diagnosi più precisa: la spondilite anchilopoietica giovanile. Si tratta di una malattia infiammatoria cronica, rara e genetica che colpisce le articolazioni della colonna vertebrale e del bacino, causando rigidità, dolore e deformità.
Lo conferma il dottor Erik Sganzerla, Anestesista e Neurochirurgo, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera.
“Non era un depresso, non era uno sfigato come direbbero i ragazzi di oggi, non era affetto da malattia tubercolare ossea. Ho seguito un metodo di indagine squisitamente clinico, ho analizzato i sintomi di cui parla nelle lettere tra cui disturbi urinari, deformità spinale, disturbi visivi, astenia, gracilità, bassa statura, disturbi intestinali e complicanze polmonari e cardiopolmonari.
Piuttosto che pensare a tante diverse patologie ho ricondotto questo quadro ad un comun meccanismo degeneratore. Dalle lettere sappiamo che Leopardi non è nato gracile e gobbo, anzi il fratello Carlo lo descrive come un bambino vivace e leader nei giochi. La deformità spinale, una cifosi dorsale, insorge dopo i 16 anni come si trova conferma nelle parole del marchese Filippo Solari che scrive di aver lasciato Giacomino di circa 16 anni sano e dritto e di averlo ritrovato dopo 5 anni ‘consunto e scontorto’“.
Leopardi aveva iniziato a manifestare i primi sintomi della malattia durante l’adolescenza. La rigidità della colonna vertebrale limitava i suoi movimenti e lo costringeva a una vita sedentaria, aggravando ulteriormente la sua condizione.
Inoltre, la malattia ha provocato complicazioni a livello respiratorio e cardiaco, contribuendo a un generale deterioramento del suo stato di salute. In molti sostengono anche che questa patologia abbia avuto conseguenze sulla sua altezza che si è ridotta con lo scorrere del tempo. Si pensa possa essere stata intorno al metro e 40.
Leopardi morì a soli 39 anni probabilmente per uno scompenso cardio respiratorio.