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Home » Innovazione » Scienza » Come si misura la potenza di un terremoto? Ecco le differenze tra tutte le scale

Come si misura la potenza di un terremoto? Ecco le differenze tra tutte le scale

La misurazione della potenza di un terremoto richiede diversi parametri e strumenti. Oggi si utilizza la scala di magnitudo momento.
Francesca FiorentinoDi Francesca Fiorentino28 Marzo 2025
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rappresentazione grafica di un terremoto
rappresentazione grafica di un terremoto (fonte: Unsplash)
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Misurare la potenza di un terremoto è fondamentale per comprenderne l’impatto e adottare misure di sicurezza adeguate, come sta avvenendo in queste ore in Birmania colpita da due devastanti eventi di intensità 7.7. Esistono diverse scale sismiche, ognuna con caratteristiche specifiche. Le principali sono la scala Richter, la scala di magnitudo momento (Mw) e la scala Mercalli.

Scala Richter: la prima misura della magnitudo

La scala Richter, sviluppata nel 1935 dal sismologo Charles Richter, esprime la magnitudo di un terremoto in base all’ampiezza delle onde sismiche registrate dai sismografi.

È una scala logaritmica: un aumento di un punto corrisponde a un’energia rilasciata circa 32 volte maggiore.

Era inizialmente tarata per eventi locali (California) e perde precisione per terremoti di grande intensità o lontani.

un devastante terremoto
Un devastante terremoto (fonte: Unsplash)

Scala di Magnitudo Momento (Mw): lo standard attuale

Oggi, la scala di magnitudo momento (Mw) è la più utilizzata a livello internazionale.

Si basa sull’energia totale rilasciata dal sisma, calcolata in base all’area della faglia che si è mossa, lo spostamento e la resistenza delle rocce.

Anch’essa è logaritmica e fornisce valori coerenti per eventi di qualsiasi intensità.

Ha sostituito la scala Richter per i terremoti superiori a magnitudo 5, poiché fornisce stime più accurate.

Scala Mercalli: la percezione degli effetti

A differenza delle precedenti, la scala Mercalli (originariamente introdotta nel 1902 da Giuseppe Mercalli) non misura l’energia del sisma, ma gli effetti che ha su persone, edifici e ambiente.

È una scala qualitativa con 12 gradi (da I a XII), che vanno da “impercettibile” a “distruttivo”.

La valutazione dipende da osservazioni sul campo e testimonianze.

Varia a seconda della distanza dall’epicentro e delle condizioni geologiche locali.

Altre scale sismiche

Esistono anche altre scale meno diffuse, tra cui:

Scala MSK-64 (Medvedev-Sponheuer-Karnik), simile alla Mercalli, ma usata in Europa orientale e Asia.

Scala JMA (Giappone), che classifica i terremoti in base all’accelerazione del suolo percepita.

 

 

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