Lo chiamano virus delle scimmie, ma il nome tecnico è Herpes B e nelle scorse ore ha contagiato un uomo a Hong Kong, portandolo in pericolo di vita. Per vicinanza geografica e gravità della malattia il pensiero corre subito al Covid-19, ma cerchiamo di capire meglio se il pericolo è effettivamente alto o meno. Diciamo subito che si tratta di una patologia rara, così come raro è il contagio da uomo a uomo. Il virus si trasmette essenzialmente dal contatto di fluidi infetti delle scimmie. Oppure da graffi e morsi da parte di questi esemplari, com’è successo all’uomo durante la visita al parco Kam Shan. Egli ha manifestato subito una febbre altissima, poi affaticamento e dolori muscolari.
Il virus simiae fa parte della famiglia degli Herpesviridae e si trova nei macachi. Per gli animali si tratta di una presenza nell’organismo asintomatica e non pericolosa. Per gli esseri umani la questione è decisamente diversa, visto che può portare a gravi danni cerebrali e addirittura morte.

La raccomandazione da parte degli esperti è di non toccare né dare da mangiare alle scimmie selvatiche. In caso di contatto bisogna subito rivolgersi al medico. Il messaggio è rivolto in particolare alle popolazioni che vivono in aree rurali. O nelle vicinanze di parchi che ospitano animali. Non certo agli abitanti delle grandi metropoli.
Già nel 2021 un veterinario era morto di Herpes B a Pechino. Sono stati cinquanta i casi dal 1932, anno di individuazione del virus, a oggi. Di questi cinquanta casi, ventuno si sono rivelati mortali.