Le cisti ovariche sono dei sacchetti pieni di liquido che si formano dentro o sull’ovaio. Si tratta di formazioni solitamente benigne e tendono a scomparire da sé. Nel caso possano preoccupare per le loro dimensioni o per la possibilità di diventare lesioni cancerose, si asportano chirurgicamente tramite laparoscopia. E se necessario si procede con l’asportazione delle ovaie, proprio come capitato ad Antonella Clerici.
Vi sono diversi tipi di cisti ovariche. Quelle ovariche funzionali si formano nei follicoli delle ovaie. Ogni follicolo contiene un solo ovulo. Durante il ciclo mestruale, uno solo è il follicolo che rilascia l’ovulo, distaccandosi da esso. Se però l’ovulo non viene rilasciato, il follicolo può ingrossarsi e diventare una cisti.
In questo caso si chiamano cisti ovariche funzionali follicolari. Nel caso la cisti si formasse nel corpo luteo, ovvero nella struttura che si forma in seguito alla rottura del follicolo, si chiamano cisti ovariche funzionali del corpo luteo. Sono le più dolorose, poiché sangunano e provocano la dilatazione o la rottura dell’ovaio.
Si tratta di una possibilità frequente soprattutto nelle donne in pre-menopausa.
La maggior parte delle cisti funzionali ha un diametro inferiore a 1,5 centimetri. Alcune arrivano a 5 centimetri o più. Le cisti funzionali solitamente scompaiono da sole.
Le cisti ovariche non sono sintomatiche, ma tendono a provocare dolore o senso di pressioni nella zona pelvica. Nei casi peggiori, causano anomalie mestruali e talvolta dolore durante il rapporto sessuale. Le cisti del corpo luteo che sanguinano provocano dolore o sensibilità nella zona pelvica.
Tumori ovarici benigni
Le cisti sono affiancate anche dai tumori ovarici benigni:
- Teratomi cistici benigni: tumori che si sviluppano dai tre strati di tessuto nell’embrione.
- Fibromi: masse formate da tessuto connettivo che non superano i 7 centimetri di diametro.
- Cistoadenomi: cisti piene di liquido che crescono sulla superficie ovarica.
Trattamento
Per individuarle basta una visita ginecologica di routine con un ecografia classica. E, in caso di necessità di ulteriori indagini, con una sonda transvaginale, che esplora cioè internamente utero e ovaie.
Si monitorano con regolarità senza eccessive preoccupazioni. Come detto l’intervento chirurgico si rende necessario solo in caso di ingrossamento della cisti o in presenza di un tumore da valutare.
L’asportazione dell’ovaio si ha:
- con fibromi o altri tumori solidi difficili da asportare.
- cistoadenomi
- teratomi cistici più grandi di 10 centimetri
- cisti che non sono separabili dall’ovaio
- cisti in donne più grandi di 5 centimetri in donne in post-menopausa.
Il caso di Antonella Clerici
Poco fa Antonella Clerici ha condiviso su Instagram una sua foto in ospedale, raccontando quanto siano state difficili le ultime ore. “Come sempre voglio essere sincera con voi e raccontarvi cosa mi è successo perché questo possa ricordare a tutti l’importanza della prevenzione. Giovedì scorso arrivo a Roma con l’idea di stare vicino a un’amica e di andare a Napoli al concerto di Gigi d’Alessio. Il mio ginecologo mi ricorda che devo controllare una cisti ovarica. Da lì parte uno tsunami. Risonanza, ricovero, operazione. Ciao ovaie. Tutto è andato bene. Adesso un po’ di convalescenza… a presto“, ha poi concluso la conduttrice.
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Ringraziando il ginecologo Antonio Tafuri, alla senologa Adriana Bonifacino, al professor Enrico Vizza e all’equipe dell’IFO-ReginaElena-SanGallicano dove è avvenuto l’intervento.