La diffusione del morbillo in alcuni stati americani sta diventando ogni giorno più grave. Nelle ultime ore un altro bambino non vaccinato è deceduto. Tanto da spingere il ministro della Sanità, Robert F. Kennedy Jr, noto no vax a dire che il vaccino sia l’unica soluzione per arginare l’epidemia. E dire che fino a qualche settimana fa proponeva come cura l’olio di fegato di merluzzo. C’è poco da dire: il morbillo è una malattia virale altamente contagiosa che può avere conseguenze gravi, soprattutto nei bambini non vaccinati.
Per loro, il rischio di sviluppare complicanze è significativo. Circa il 30% dei casi può evolvere in infezioni dell’orecchio, diarrea o polmonite, quest’ultima rappresentando la causa più comune di decesso associato al morbillo. La bambina di 6 anni morta di recente in Texas, purtroppo, aveva proprio la polmonite.
Inoltre, circa 1 su 1.000 bambini infetti può sviluppare encefalite, un’infiammazione cerebrale che può causare danni neurologici permanenti. Una rara ma fatale complicanza a lungo termine è la panencefalite sclerosante subacuta (PESS), che può manifestarsi anni dopo l’infezione iniziale.

Nei bambini non vaccinati, in particolare, si rileva la cosiddetta “amnesia immunitaria”, l’indebolimento temporaneo del sistema immunitario. Il morbillo cancella la protezione che i bambini hanno acquisito da altre infezioni, il che li rende suscettibili ad altre infezioni per diversi mesi o addirittura anni.
Il virus del morbillo si diffonde principalmente attraverso le goccioline respiratorie emesse quando una persona infetta tossisce o starnutisce. Queste particelle possono rimanere sospese nell’aria o depositarsi su superfici, mantenendo la loro capacità infettiva fino a due ore. Si stima che una persona affetta da morbillo possa contagiare, in media, da 12 a 18 individui non immunizzati.
Dopo un periodo di incubazione di circa 10-12 giorni, il paziente può manifestare sintomi iniziali simili a quelli di un raffreddore: naso che cola, tosse e febbre lieve. Successivamente, possono comparire occhi arrossati e sensibili alla luce.
Dal terzo al settimo giorno, la febbre può aumentare fino a 41 °C, seguita da un’eruzione cutanea rossa che inizia sul viso e si diffonde al resto del corpo. Possono anche apparire piccole macchie bianche all’interno della bocca, note come macchie di Koplik.
La vaccinazione rappresenta la misura più efficace per prevenire il morbillo e le sue gravi complicanze. Il vaccino combinato contro morbillo, parotite e rosolia (MPR) è sicuro ed efficace, con due dosi che garantiscono una protezione ottimale. La prima dose viene generalmente somministrata tra i 10 e i 18 mesi di età, seguita da una seconda dose secondo il calendario vaccinale nazionale.