Com’è nato l’universo? Come si è espanso fino a diventare quello che è oggi e che è destinato a trasformarsi? La risposta è stata data con la Teoria del Big Bang, il modello cosmologico più accreditato per descrivere l’origine e l’evoluzione dell’universo. Secondo questa teoria, l’universo ha avuto origine da un punto di densità e temperatura estremamente elevate, espandendosi rapidamente in quello che viene definito un “grande scoppio” (Big Bang). Questo evento segnò l’inizio dello spazio, del tempo e della materia come oggi li conosciamo.
Le basi scientifiche della teoria furono gettate negli anni ’20 del XX secolo dal sacerdote e astronomo belga Georges Lemaître, il quale propose l’idea di un “atomo primitivo” che si sarebbe espanso per dare origine all’universo. Tuttavia, il termine “Big Bang” fu coniato in seguito, nel 1949, dall’astronomo britannico Fred Hoyle, in un contesto critico verso la teoria stessa, ma il nome rimase.

La prima formulazione rigorosa della teoria venne pubblicata il 1° aprile 1948 (senza essere un pesce d’aprile) dagli scienziati George Gamow e Ralph Alpher, con un articolo sul Physical Review che descriveva la nucleosintesi primordiale, ovvero il processo attraverso cui gli elementi chimici si formarono nei primi istanti dell’universo. Questo studio, noto come “Alpha-Beta-Gamma paper”, fu un passo fondamentale nella comprensione dell’origine dell’universo.
Un importante supporto alla teoria arrivò nel 1929 con le osservazioni dell’astronomo Edwin Hubble (al quale è stato dedicato l’omonimo sofisticato telescopio), che scoprì la relazione tra la distanza delle galassie e la loro velocità di allontanamento. Questo fenomeno, noto come legge di Hubble, indicava che l’universo si stava espandendo (e lo fa ancora adesso), confermando una delle previsioni chiave del modello del Big Bang.
Il consolidamento definitivo della teoria avvenne nel 1965 con la scoperta della radiazione cosmica di fondo a microonde da parte di Arno Penzias e Robert Wilson. Questa radiazione, residuo dell’energia primordiale, fornì una prova concreta dell’espansione dell’universo da uno stato iniziale caldo e denso.
Dalla sua formulazione, la Teoria del Big Bang è stata affinata grazie a osservazioni astronomiche e simulazioni cosmologiche, diventando il paradigma dominante nella moderna cosmologia. Studi successivi, come quelli basati sui dati del satellite COBE negli anni ’90 e del telescopio Planck nei primi anni 2000, hanno permesso di determinare con maggiore precisione l’età dell’universo, stimata in circa 13,8 miliardi di anni.