Si chiama XEC ed è una variante del virus Sars-Cov2 e sta colpendo in queste ore in particolare il Veneto. Con almeno quattro decessi accertati e dieci ricoveri in terapia intensiva. Si tratta di una variante identificata in Germania ad agosto 2024, che ora sta colpendo Europa, Nord America e Asia. Rispetto alle altre non è molto diversa, ma secondo quanto ribadito dagli esperti potrà diventare dominante. La sua caratteristica principale è che si tratta di una variante ricombinante. Ossia, generata dalla ricombinazione del materiale genetico di due varianti diverse che colpiscono la stessa persona. Nello specifico, XEC è il risultato della fusione tra la variante KS.1.1 e la variante KP.3.3, entrambe legate alla variante JN.1, dominante a inizio 2024.
I sintomi sono sempre gli stessi: febbre, dolori muscolari, stanchezza, tosse, mal di gola. In particolare, in Veneto, i nuovi casi sono 1.706, su persone di età compresa tra i 45 e i 64 anni.
Il professor Vincenzo Baldo, docente ordinario di Igiene all’Università di Padova, ha spiegato al Corriere della Sera:
“I contagi da Sars-Cov2 non sono mai finiti e riguardano anche gli asintomatici che possono rappresentare un pericolo per le persone fragili con cui vengono in contatto non sapendo di aver contratto il virus“.
L’unica arma a disposizione è il vaccino e l’uso costante di dispositivi come le maschierine FFP2.
“Con il passare del tempo è emersa sempre più chiaramente la capacità del virus di causare, in alcune persone, sintomi persistenti come affaticamento, difficoltà respiratorie, dolori muscolari e articolari, mal di testa, problemi di concentrazione e memoria e molti altri che rientrano appunto nel Long Covid e che peggiorano la qualità della vita. È un’ulteriore motivazione per continuare a vaccinarsi, anche se gli ultimi dati rivelano che dall’inizio dell’anno solo il 12% degli over 65 si è immunizzato, per un’immotivata preoccupazione. Un drastico calo di adesioni non riscontrata negli altri tipi di vaccinazioni, la cui copertura si attesta al 55%“.