Le uova sono epitome di fragilità. Eppure, c’è un punto specifico in cui sono più resistenti. Secondo nuovi esperimenti scientifici le uova si rompono molto meno se cadono di lato. Per arrivare a questa conclusione, un gruppo di ricercatori del MIT ha eseguito oltre 200 test: hanno lasciato cadere uova da altezze molto basse (tra 8 e 10 millimetri) sia in posizione verticale che orizzontale, osservando quali si rompevano più facilmente. Risultato? Più della metà delle uova cadute in verticale da soli 8 millimetri si è rotta, mentre meno del 10% di quelle cadute orizzontalmente ha subito danni.

Ma non si sono fermati qui. In laboratorio hanno anche compresso le uova con una macchina per misurare quanta forza servisse a romperle. Il numero è lo stesso in entrambi i casi (circa 45 Newton), ma le uova disposte di lato si piegavano di più prima di rompersi. Questo significa che la parte centrale dell’uovo — quella che chiamiamo “equatore” — è più flessibile e assorbe meglio l’urto.
Il motivo dell’errore comune (pensare che l’uovo sia più resistente in verticale) nasce da una confusione tra tre concetti: rigidità, resistenza e tenacità. Un oggetto rigido si deforma poco, ma questo non vuol dire che non si rompa facilmente. Al contrario, un oggetto più flessibile può assorbire meglio l’energia di un impatto, ed è proprio il caso dell’equatore dell’uovo.
Questa scoperta può avere applicazioni concrete anche in cucina. Se si vuole far bollire un uovo senza che si crepi nel pentolino, potrebbe essere utile adagiarlo nell’acqua in posizione orizzontale.