Recenti studi fatti in Polonia hanno evidenziato l’efficacia di nuove terapie farmacologiche nella prevenzione di problemi cardiaci e ictus. In particolare, l’uso combinato di statine ed ezetimibe e l’introduzione della cosiddetta “polipillola” rappresentano progressi significativi nella cardiologia preventiva.
Le statine sono farmaci che riducono la produzione di colesterolo nel fegato, abbassando i livelli di colesterolo LDL (noto come “cattivo”) nel sangue. L’ezetimibe, invece, limita l’assorbimento del colesterolo a livello intestinale. Quando utilizzati insieme, questi due farmaci agiscono sinergicamente, in una combinazione che ha dimostrato di essere più efficace rispetto alla monoterapia con statine nel ridurre i livelli di colesterolo LDL (quello cattivo). E nel prevenire eventi cardiovascolari maggiori come infarti e ictus.
Parallelamente, la “polipillola” rappresenta un’altra innovazione significativa. Questa compressa combina tre farmaci: un antipertensivo, una statina e l’aspirina. L’aspirina previene la formazione di coaguli sanguigni, l’antipertensivo controlla la pressione arteriosa e la statina abbassa il colesterolo. Uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine ha evidenziato che l’assunzione di questa polipillola riduce del 30% il rischio di infarto e ictus in pazienti che hanno già subito un attacco cardiaco. Inoltre, l’uso di una singola pillola migliora l’aderenza al trattamento, poiché semplifica il regime terapeutico per i pazienti.

Gli esperti sottolineano che un trattamento più aggressivo nella fase iniziale, con la somministrazione immediata di statine ed ezetimibe, può portare a risultati migliori rispetto a un approccio graduale. Tradizionalmente, i medici tendono a prescrivere inizialmente solo le statine, valutando successivamente la necessità di aggiungere altri farmaci. Tuttavia, i nuovi dati suggeriscono che per i pazienti ad alto rischio è preferibile iniziare subito con entrambe le terapie per massimizzare i benefici.
Un altro aspetto fondamentale è l’impatto economico di queste strategie. La combinazione di statine ed ezetimibe non richiede investimenti in nuovi farmaci costosi, ma sfrutta molecole già disponibili, permettendo una maggiore sostenibilità per i sistemi sanitari. Ridurre l’incidenza di infarti e ictus significa anche abbattere i costi associati alla gestione delle complicazioni, come l’insufficienza cardiaca e la riabilitazione post-evento.
È importante sottolineare che, sebbene queste terapie offrano benefici significativi, l’adozione di uno stile di vita sano rimane fondamentale nella prevenzione delle malattie cardiovascolari. Una dieta equilibrata (di importanza assoluta), l’attività fisica regolare e l’astensione dal fumo sono elementi chiave per mantenere il cuore in salute.