Per tre giorni quest’estate, la Terra ruoterà un po’ più velocemente, accorciando leggermente la durata delle giornate. Il fenomeno, previsto per il 9 luglio, il 22 luglio e il 5 agosto 2025, non sarà percepibile nella vita quotidiana, ma rappresenta un evento raro e scientificamente importante. Le giornate si accorceranno di circa 1,51 millisecondi, un tempo minuscolo ma significativo per gli scienziati che studiano la rotazione terrestre e la misurazione del tempo.
A influenzare questo cambiamento ci sono diversi fattori. Uno dei principali è la posizione della Luna, che in quei giorni sarà più lontana dall’equatore terrestre, influenzando la velocità di rotazione del pianeta. Ma c’è dell’altro: lo scioglimento dei ghiacci modifica la distribuzione della massa sulla Terra, e anche i movimenti nel nucleo interno del pianeta potrebbero avere un ruolo cruciale. Nonostante i numerosi studi, gli scienziati ammettono che l’accelerazione osservata resta in parte inspiegabile. I modelli atmosferici e oceanici, infatti, non riescono a giustificarla del tutto.

Fino a pochi anni fa si pensava che la Terra stesse rallentando e che ci sarebbe stato bisogno, ogni tanto, di aggiungere un secondo intercalare (il cosiddetto “leap second”) agli orologi ufficiali per mantenere sincronizzati il tempo astronomico e quello civile. Ma dal 2020 questa tendenza sembra essersi invertita: la Terra ha cominciato a ruotare più rapidamente, e ora si ipotizza che nel 2029 si debba, per la prima volta, sottrarre un secondo dal tempo ufficiale.
Questo cambiamento, pur essendo minimo, ha conseguenze pratiche. Gli orologi atomici, i sistemi GPS e le comunicazioni satellitari si basano su una precisione estrema: anche una variazione di millisecondi può fare la differenza. Ecco perché il fenomeno viene monitorato con attenzione dal Servizio Internazionale di Rotazione Terrestre (IERS), che utilizza dati raccolti da tutto il mondo, inclusi quelli del Naval Observatory statunitense.
In un quadro più ampio, queste micro-variazioni ci ricordano che anche ciò che consideriamo immutabile, per esempio la durata di un giorno, è in realtà in continua evoluzione. Milioni di anni fa, al tempo dei dinosauri, un giorno durava 23 ore. E in un futuro lontano, circa 200 milioni di anni da oggi, la giornata terrestre potrebbe durare 25 ore.