Negli ultimi anni, la scienza ha riservato sempre più attenzione alle proprietà terapeutiche dei composti naturali. Ora, una scoperta rivoluzionaria potrebbe aprire nuove strade per il trattamento del cancro e delle malattie neurodegenerative. Un flavonoide estratto dai fiori di rosa, dalia, aquilegia, geranio e dall’albero della lacca, il sulfuretin, ha dimostrato di essere in grado di bloccare un enzima che favorisce la crescita delle cellule tumorali e danneggia la mielina, fondamentale per la trasmissione degli impulsi nervosi.
La ricerca, condotta dall’Oregon Health & Science University con la collaborazione di studenti della University of Portland e pubblicata sul Journal of Biological Chemistry, si è concentrata sull’inibizione dell’enzima CEMIP (Cell Migration Inducing and Hyaluronan Binding Protein), noto per il suo ruolo nella progressione di diversi tipi di tumori e nelle patologie del sistema nervoso centrale. In condizioni normali, CEMIP degrada l’acido ialuronico, una sostanza che svolge un ruolo chiave nella protezione e rigenerazione dei tessuti. Tuttavia, quando la sua attività è eccessiva, l’acido ialuronico si frammenta in particelle più piccole che possono innescare processi dannosi. Nel sistema nervoso impedisce la maturazione degli oligodendrociti, cellule responsabili della produzione di mielina, mentre nei tumori favorisce la proliferazione incontrollata delle cellule cancerose.

Gli scienziati hanno scoperto che il sulfuretin, insieme ad alcuni composti sintetici testati nello studio, inibisce efficacemente CEMIP. L’effetto è stato osservato su cellule tumorali e su progenitori degli oligodendrociti, dimostrando che il composto non solo potrebbe rallentare la crescita del cancro, ma anche promuovere la rigenerazione della mielina nei pazienti affetti da sclerosi multipla e altre patologie neurodegenerative.
La scoperta arriva dopo anni di ricerche condotte nel laboratorio della chimica Angela Hoffman, che ha guidato un team di studenti nell’analisi di centinaia di estratti vegetali. Il lavoro meticoloso di screening ha portato all’identificazione del sulfuretin come candidato promettente per la neutralizzazione di CEMIP. Studi futuri si concentreranno ora sulla sperimentazione in modelli animali per valutare la sicurezza e l’efficacia del composto, aprendo potenzialmente la strada a nuovi approcci terapeutici.