La faglia di San Andreas, una spaccatura della crosta terrestre causata dalla continua collisione di due zolle tettoniche, si trova lungo la costa occidentale degli Stati Uniti, e attraversa tutta la California, per una lunghezza di 1280 km e una larghezza di 140km. La faglia di Sant’Andrea, profonda circa 16km, è, per usare un termine geologico, di tipo “trascorrente”; vale a dire, che essa si muove orizzontalmente rispetto alla crosta terrestre. La denominazione deriva da un piccolo lago ubicato lungo il percorso della frattura, che potete vedere anche nella mappa qui sotto.
La pericolosità della frattura è data dal fatto che le placche tettoniche coinvolte, quella pacifica da un lato e quella nordamericana dall’altro, sono di grandi dimensioni; perciò, la quantità d’energia sprigionata nel corso di questo continuo movimento è molto elevata, e nel momento in cui si raggiunge un punto di non ritorno, l’energia accumulata deve essere rilasciata. Quando ciò si verifica, hanno luogo i terremoti; data l’incessante attività geologica nella zona, i fenomeni sismici lungo la faglia sono all’ordine del giorno, seppur, nella maggior parte dei casi, siano tutti di lieve entità; si parla mediamente di 100 sismi al giorno; in un anno solo un paio di essi raggiungono però proporzioni importanti, con una magnitudo media superiore ai 4,5 gradi Richter.
Dalla formazione della faglia, sono stati solamente cinque, invece, gli eventi di proporzioni catastrofiche, il più devastante e tristemente noto avvenimento sismico di tale portata è stato senza dubbio il terremoto di San Francisco del 1906, con epicentro a S. Francisco, e magnitudo di 7,9 gradi Richter (con un grado di Nove sulla scala Mercalli). Da notare che le misurazioni legate alla scala Richter sono ipotetiche e svolte a posteriori, in quanto la scala fu approntata dal geologo omonimo solo nel 1935. Molto si è speculato sulla possibilità di un evento sismico di ancora maggiori proporzioni, definito dagli americani “The Big One”, che porterebbe addirittura la California a staccarsi dal continente americano, ma ad oggi non vi sono certezze scientifiche sulla plausibilità di questo evento.