Un evento astronomico raro si prepara a illuminare i cieli terrestri: l’esplosione della stella T Coronae Borealis, un sistema binario situato nella costellazione della Corona Boreale. Gli astronomi, dopo anni di osservazioni, prevedono che questa nova ricorrente, conosciuta anche come la “Stella Fiammeggiante”, possa esplodere il 27 marzo, offrendo uno spettacolo visibile a occhio nudo. Questo fenomeno, che si verifica circa ogni 80 anni, trasformerà la stella in un punto luminoso paragonabile alla Stella Polare, un’occasione imperdibile per gli appassionati di astronomia.
A effettuare i calcoli è stato l’astronomo francese Jean Schneider dell’osservatorio di Parigi. Se l’esplosione non dovesse avvenire, lo scienziato ha stabilito altre due date, il 10 novembre di quest’anno o il 25 giugno 2026.

T Coronae Borealis è un sistema binario composto da una nana bianca, il residuo di una stella morta, e una gigante rossa, una stella antica che orbita attorno alla nana bianca ogni 227 giorni. La loro danza gravitazionale è la causa di questo evento straordinario. La forte attrazione gravitazionale della nana bianca strappa idrogeno dalla gigante rossa, che si accumula sulla sua superficie formando un disco di accrescimento. L’accumulo di idrogeno provoca un aumento di pressione e calore, culminando in una violenta esplosione termonucleare che proietta materiale nello spazio.
A differenza di una supernova, che distrugge la stella morente, la nana bianca sopravvive all’esplosione, rilasciando un lampo di luce visibile dalla Terra. La prima osservazione documentata di T Coronae Borealis risale a oltre 800 anni fa, e il ciclo si ripete in media ogni 79 anni. Schneider, combinando le date delle precedenti esplosioni con le dinamiche orbitali del sistema, ha calcolato che l’esplosione avviene ogni 128 orbite, con ogni orbita che dura circa 227 giorni.
Quando l’esplosione avverrà, la stella, attualmente invisibile a occhio nudo, diventerà luminosa come la Stella Polare per alcuni giorni. Sarà visibile nell’emisfero settentrionale, nella costellazione della Corona Boreale, che forma un arco nel cielo notturno. Dopo l’esplosione, la stella inizierà a diminuire di luminosità e non si riaccenderà per circa 80 anni. L’evento, sebbene breve, sarà, laddove confermato, un’occasione unica per osservare un fenomeno celeste raro e affascinante.