Si chiama Don Pettit ed è il più anziano astronauta operativo della NASA. Qualche ora fa ha celebrato il suo settantesimo compleanno in modo straordinario, rientrando sulla Terra dopo una lunga missione sulla Stazione Spaziale Internazionale. L’atterraggio della capsula Soyuz MS-26 è avvenuto nelle prime ore del 20 aprile, nel cuore delle steppe del Kazakhstan, segnando il ritorno di Pettit dopo 220 giorni in orbita. Con questa missione, l’astronauta ha totalizzato ben 590 giorni nello spazio, distribuiti su quattro missioni nel corso della sua carriera.
La sua permanenza sulla ISS non è stata solo scientificamente produttiva, ma anche significativa dal punto di vista artistico. Don Pettit è infatti rinomato per la sua abilità nell’astrofotografia, una passione che ha coltivato sfruttando al massimo la cupola della stazione spaziale, celebre per le sue sette finestre panoramiche rivolte verso la Terra. Le sue immagini, che ritraggono aurore boreali, la Via Lattea e l’atmosfera terrestre all’orizzonte, offrono uno sguardo unico sul nostro pianeta e sull’universo, cercando sempre composizioni che vadano oltre la prospettiva “terrestre”.

Durante questa sua ultima missione, Pettit ha continuato a esplorare le potenzialità visive dello spazio, definendo il suo stile come una ricerca continua di nuovi punti di vista.
Oltre al talento fotografico, Pettit è anche l’inventore del Capillary Beverage, noto anche come Space Cup o Zero-G Cup, un oggetto brevettato direttamente nello spazio che consente di bere in assenza di gravità sfruttando la capillarità dei liquidi. Si tratta del primo brevetto registrato nello spazio, un’innovazione tanto pratica quanto simbolica dell’ingegno sviluppato in condizioni estreme.
Il ritorno sulla Terra, avvenuto con l’assistenza dei cosmonauti russi Alexey Ovchinin e Ivan Vagner, è stato seguito da un periodo di riadattamento alla gravità terrestre. Pettit sarà ora trasferito a Houston, mentre i colleghi russi faranno rientro alla base di addestramento di Star City, vicino Mosca.
Prima di lasciare la ISS, il comando della stazione è stato passato all’astronauta giapponese Takuya Onishi, continuando così la rotazione internazionale al timone della struttura orbitale. Il rientro di Pettit è avvenuto in un contesto che vede ancora impegnata la NASA nella gestione di missioni prolungate. Solo il mese scorso, altri due astronauti americani sono rientrati dopo un soggiorno nello spazio durato più di nove mesi a causa di problemi tecnici.