Marte, oggi un pianeta arido e inospitale, un tempo aveva spiagge sabbiose e onde che lambivano la costa di un antico oceano. Lo rivelano le nuove prove raccolte dal rover cinese Zhurong nella regione di Utopia Planitia. Il robot ha trovato la presenza di sedimenti marini sepolti sotto la superficie del pianeta rosso, alludendo dunque alla possibilità che Marte possedeva un vasto specchio d’acqua.
Gli scienziati hanno analizzato i dati radar inviati da Zhurong e hanno individuato strutture sedimentarie inclinate, molto simili a quelle osservate nelle spiagge terrestri. Secondo Benjamin Cardenas, co-autore della ricerca pubblicata sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, queste formazioni suggeriscono la presenza di onde e maree, con sedimenti trasportati da fiumi e modellati dall’acqua. La spiaggia identificata sembra essersi estesa nel tempo, avanzando di almeno 1,3 km verso nord, un fenomeno tipico delle coste in espansione.

L’idea che Marte potesse avere oceani non è nuova, ma fino ad oggi mancavano prove dirette di antiche linee di costa. Studi precedenti avevano individuato valli fluviali e rocce sedimentarie, ma la conferma di spiagge sepolte suggerisce un ciclo idrologico più complesso.
Le implicazioni della scoperta sono straordinarie. Se l’antico oceano marziano ha ospitato condizioni stabili per un lungo periodo, potrebbe aver favorito lo sviluppo di forme di vita microbica. Per questo motivo, gli esperti suggeriscono che future missioni di esplorazione dovrebbero concentrarsi su queste aree per cercare tracce di vita passata.
Nonostante le affascinanti somiglianze con le spiagge terrestri, le coste marziane sarebbero state molto diverse da quelle che conosciamo. Niente palme o gabbiani, anzi. Le temperature probabilmente erano gelide. Tuttavia, immaginare un oceano su Marte, con le sue onde e le sue correnti, è un esercizio che avvicina il nostro pianeta al passato di un mondo che, forse, non era poi così diverso dal nostro.