Marte potrebbe puzzare di uova marce. Non è uno scherzo, c’è un motivo scientifico ben specifico. Secondo una nuova ricerca, il cuore del pianeta rosso è ricco di zolfo, un elemento chimico noto per l’odore sgradevole simile a quello delle uova andate a male. Questa scoperta non riguarda soltanto un dettaglio curioso sull’olfatto, ma aiuta anche a chiarire un importante enigma sull’origine di Marte e sul modo in cui si è formato rispetto alla Terra.
Tutti i pianeti del sistema solare, inclusa la Terra, sono composti a strati. C’è la crosta in superficie, il mantello sotto di essa e poi un nucleo interno, spesso composto da ferro e nichel. Sulla Terra, si ritiene che questo nucleo si sia formato molto lentamente. In circa un miliardo di anni, mentre l’interno del pianeta diventava liquido grazie al calore prodotto dal decadimento di elementi radioattivi. Ma Marte sembra aver fatto tutto molto più in fretta. Le prove contenute nei meteoriti marziani mostrano che il suo nucleo si è formato in pochi milioni di anni, subito dopo la nascita del sistema solare.

Come ha fatto Marte a sviluppare così in fretta un nucleo, senza aspettare che l’interno del pianeta diventasse completamente fuso? È questa la domanda a cui ha risposto il team della NASA Johnson Space Center, guidato da Sam Crossley. Gli scienziati hanno studiato un periodo antichissimo, circa 4,5 miliardi di anni fa, quando i pianeti si stavano formando da un disco di gas e polveri che circondava il Sole. Nella zona dove si trovava Marte c’era una combinazione di materiali pesanti (come ferro e nichel) e leggeri (come zolfo e ossigeno). Questo equilibrio, secondo i ricercatori, ha favorito un processo speciale.
Per verificarlo, i ricercatori hanno riscaldato rocce ricche di zolfo a oltre 1.020 gradi Celsius, una temperatura sufficiente a fondere i solfuri ma non le rocce silicee. Il risultato è stato sorprendente: il ferro e il nichel combinati con lo zolfo hanno iniziato a fluire come un liquido denso attraverso le minuscole fessure delle rocce solide, scivolando verso il centro, come una specie di infiltrazione. Questo processo è noto come “percolazione” dei solfuri.
Ma un esperimento in laboratorio non basta. Così il team ha cercato prove chimiche concrete nei meteoriti marziani, riscontrando la stessa distribuzione di elementi rari (come platino, iridio e osmio) che ci si aspetterebbe se la percolazione fosse davvero avvenuta nello spazio, miliardi di anni fa. Una nuova tecnica laser ha permesso di rilevare questi metalli senza distruggere i campioni.
Grazie a questo doppio controllo, i ricercatori hanno confermato che, in ambienti ricchi di ossigeno e zolfo, come quello dove si è formato Marte, il nucleo di un pianeta può nascere molto prima che il resto del pianeta fonda. E, in questi casi, il nucleo sarà inevitabilmente pieno di zolfo.
Questa scoperta non solo spiega il mistero della rapida formazione del nucleo di Marte, ma suggerisce che altri pianeti nati nella stessa zona del sistema solare possano avere caratteristiche simili.
E ora sappiamo che, se potessimo annusare l’interno di Marte, ci troveremmo davanti a un odore non proprio piacevole, ma quanto mai familiare: quello delle uova marce.