Recentemente, un team internazionale di astronomi ha individuato segnali radio periodici provenienti dalla nostra galassia, la Via Lattea. Questi segnali, caratterizzati da impulsi della durata compresa tra 30 e 90 secondi che si ripetono ogni due ore, hanno destato grande interesse nella comunità scientifica per la loro natura insolita. Le osservazioni hanno permesso di identificare la fonte di queste emissioni in un sistema stellare binario composto da una nana bianca e una nana rossa, situato a circa 1.600 anni luce dalla Terra nella costellazione dell’Orsa Maggiore.
Le nane bianche sono stelle morte che hanno esaurito il loro combustibile nucleare, mentre le nane rosse sono stelle piccole e relativamente fredde, molto comuni nell’universo. In questo sistema binario, denominato ILT J1101+5521, le due stelle orbitano così vicine l’una all’altra che le loro interazioni magnetiche generano i segnali radio osservati. Questo fenomeno, noto come “transiente radio a lungo periodo” (LPT), era precedentemente associato solo a stelle di neutroni, rendendo questa scoperta particolarmente significativa.

La rilevazione di questi segnali è stata possibile grazie all’analisi dei dati raccolti dal Low-Frequency Array telescope (LOFAR), una rete di radiotelescopi distribuiti in tutta Europa. La dottoressa Iris de Ruiter, leader del team di ricerca, ha sviluppato un metodo innovativo per identificare impulsi radio di lunga durata nei dati d’archivio di LOFAR. Questo approccio ha portato alla scoperta iniziale di un singolo impulso nel 2015, seguito da ulteriori sei impulsi nella stessa regione del cielo. Le successive osservazioni con telescopi ottici e a raggi X hanno confermato la presenza del sistema binario e la correlazione tra le emissioni radio e l’orbita delle due stelle.
La scoperta di ILT J1101+5521 rappresenta un passo avanti nella comprensione delle sorgenti di segnali radio nello spazio. Dimostra che non solo le stelle di neutroni, ma anche i sistemi binari composti da nane bianche e nane rosse possono generare LPT. Questo apre nuove prospettive per lo studio delle interazioni magnetiche in sistemi stellari compatti e potrebbe portare alla scoperta di ulteriori sorgenti di segnali radio nella nostra galassia. La ricerca continua con l’analisi di dati d’archivio e future osservazioni per identificare e comprendere meglio questi fenomeni enigmatici.