Secondo una ricerca americana condotta dal National Cancer Institute e pubblicata sulla rivista Jama Network Open, la diffusione del cancro nella fascia d’età della Generazione X, che comprende le persone nate tra il 1965 e il 1980, è in salita. E ciò riguarda molte forme tumorali.
Lo studio è stato condotto da Philip Rosenberg e Adalberto Miranda-Filho della Division of Cancer Epidemiology and Genetics, Biostatistics Branch, National Cancer Institute di Rockville nel Maryland. I ricercatori hanno preso in esame i dati relativi a 3,8 milioni di pazienti oncologici americani, con diagnosi ricevuta tra 1992 e 2018, all’età tra i 35 e gli 84 anni.
Per quanto riguarda la Generazione X a scendere sono solo le incidenze dei tumori del polmone e del collo dell’utero. Il discorso, purtroppo, cambia quando si parla di altri tipi di neoplasie:
- cancro alla tiroide +2,76%
- rene +1,99%
- retto +1,84%
- corpo uterino +1,75%
- colon +1,56%
- pancreas +1,39%
- linfoma non Hodgkin +1,40%
- leucemia +1,27%
Questo vale soprattutto tra le donne ispaniche, con un aumento del del 34,9%, e tra gli uomini (14,1%).
Al contrario, gli aumenti corrispondenti tra le donne e gli uomini bianchi non ispanici sono stati rispettivamente del 15,1% e dell’11,9%. A questo si unisce un confronto condotto dai ricercatori con la generazione dei cosiddetti Baby Boomer, nati tra il 1946 e il 1964.
Da cosa dipende tutto questo?
Secondo gli esperti ci sono una serie di fattori che tutti assieme hanno una rilevanza. Per esempio il cambiamento negli stili di vita, la sedentarietà, il sovrappeso. Un progressivo peggioramento nell’alimentazione, in favore di cibi ultraprocessati, con conseguente peggioramento del microbiota intestinale.
Anche i cambiamenti ambientali a livello di inquinamento espongono l’organismo a trasformazioni che possono degenerare in neoplasie. Senza dimenticare l’esposizione ai raggi solari, l’alcol e il fumo.
In base a questi dati, Lo studio è arrivato alla conclusione che l’incidenza del cancro negli Stati Uniti potrebbe rimanere elevata per decenni. Cosa fare? Non abbassare mai la guardia e sensibilizzare agli screening con regolarità, dai 30 anni in avanti. La giovane età, insomma, non mette al riparo da nulla.