L’uomo, a differenza di altri animali, non può andare in letargo per diverse ragioni biologiche ed evolutive. Tutte molto importanti.
- Metabolismo e temperatura corporea. Gli animali che vanno in letargo abbassano drasticamente la loro temperatura corporea per risparmiare energia. Il corpo umano, invece, ha bisogno di mantenere una temperatura costante (circa 37°C) per far funzionare gli organi vitali. Un abbassamento eccessivo potrebbe essere fatale.
- Massa corporea e riserve energetiche. Gli animali ibernanti accumulano grandi quantità di grasso bruno, un tessuto specializzato che genera calore e fornisce energia. Gli esseri umani hanno poco grasso bruno e non potrebbero sostenere lunghi periodi senza cibo.
- Funzionamento cerebrale. Il cervello umano è altamente attivo e dipende da un flusso costante di ossigeno e glucosio. Durante il letargo, il metabolismo cerebrale si riduce notevolmente, ma negli umani, un rallentamento così drastico potrebbe causare danni permanenti.
- Evoluzione e adattamento ambientale. Gli esseri umani si sono evoluti in modo diverso dagli animali ibernanti. Invece di adattarsi al freddo con il letargo, hanno sviluppato strategie come la costruzione di rifugi, l’uso del fuoco e l’agricoltura per sopravvivere all’inverno.

Negli animali ibernanti, poi, il battito cardiaco e la respirazione rallentano senza causare danni agli organi. Nell’uomo, una riduzione eccessiva di queste funzioni porterebbe a insufficienza d’organo o morte.
Nonostante ciò, la scienza sta studiando la possibilità di una sorta di “ibernazione indotta” per applicazioni mediche o esplorazioni spaziali, l’uomo può solo dormire le sue canoniche otto ore a notte e non concedersi lunghissimi tempi di riposo.