Close Menu
  • Ambiente
    • Animali
  • Attualità
  • Cultura
    • Misteri
    • Storia
  • Lifestyle
    • Bellezza
    • Cibo
    • Moda
    • Sesso
    • Viaggi
  • Spettacolo
  • Sport
  • Web
CultWeb.it
  • Ambiente
    • Animali
  • Attualità
  • Cultura
    • Misteri
    • Storia
  • Lifestyle
    • Bellezza
    • Cibo
    • Moda
    • Sesso
    • Viaggi
  • Spettacolo
  • Sport
  • Web
CultWeb.it
Home » Innovazione » Scienza » Perché noi umani ci mettiamo tanto a crescere? Lo spiega il fossile del dente di un undicenne di due milioni di anni fa

Perché noi umani ci mettiamo tanto a crescere? Lo spiega il fossile del dente di un undicenne di due milioni di anni fa

Denti fossili di un bambino di 11 anni rivelano che l'infanzia prolungata potrebbe aver causato l'espansione cerebrale umana, non il contrario.
Francesca FiorentinoDi Francesca Fiorentino13 Ottobre 2025
Facebook WhatsApp Twitter Telegram
il fossile del bambino
Ricostruzione del fossile ritrovato in Georgia (Fonte: Earth.com)
CONDIVIDI
Facebook WhatsApp Telegram Twitter Email

Gli esseri umani si distinguono dagli altri primati per un tratto peculiare: impiegano molto più tempo per raggiungere la maturità. Durante questa lunga infanzia, i bambini dipendono da una rete di supporto composta da genitori, nonni e membri della comunità, un periodo che è stato tradizionalmente considerato essenziale per acquisire le competenze necessarie a sopravvivere in un ambiente socialmente complesso. Per decenni, gli scienziati hanno collegato questo sviluppo rallentato alle considerevoli richieste energetiche di un cervello in crescita, secondo la teoria del “cervello grande – infanzia lunga”.

Tuttavia, una scoperta fossile eccezionale proveniente dal sito di Dmanisi, in Georgia, sta mettendo in discussione questa visione consolidata. I resti di un giovane individuo di Homo primitivo, vissuto circa 1,77 milioni di anni fa e morto tra gli 11 e i 12 anni, suggeriscono che la relazione tra sviluppo cerebrale e durata dell’infanzia potrebbe essere stata fraintesa. La scoperta solleva un’ipotesi rivoluzionaria: forse non è stato il cervello grande a richiedere un’infanzia prolungata, ma è stata proprio l’infanzia prolungata a favorire successivamente l’espansione cerebrale.

L'evoluzione umana
L’evoluzione umana (fonte: FreePik)

Il team di ricerca guidato da Christoph Zollikofer dell’Università di Zurigo ha utilizzato tecniche di imaging sincrotrone per esaminare le microstrutture dentali del giovane fossile. “L’infanzia e la cognizione non fossilizzano, quindi dobbiamo affidarci a informazioni indirette. I denti sono ideali perché fossilizzano bene e producono anelli giornalieri, proprio come gli alberi producono anelli annuali, che registrano il loro sviluppo”, spiega Zollikofer. Questa metodologia ha permesso agli studiosi di tracciare le fasi di crescita con una precisione straordinaria, offrendo uno sguardo dettagliato sullo sviluppo di un bambino vissuto quasi due milioni di anni fa.

Ciò che i ricercatori hanno scoperto ha sfidato ogni aspettativa.  C’era qualcosa di diverso che implicava una crescita della corona dei molari più rapida rispetto a qualsiasi altro ominide fossile o grande scimmia vivente. È stata una maturazione lenta, sia tecnicamente che intellettualmente.

L’analisi ad alta risoluzione ha permesso agli scienziati di tracciare la crescita dalla nascita alla morte senza danneggiare il reperto. L’individuo esaminato è morto tra gli 11 e i 12 anni, quando i suoi denti del giudizio erano già spuntati, come accade nelle grandi scimmie a questa età. Tuttavia, mentre i denti anteriori progredivano più rapidamente, quelli posteriori impiegavano più tempo a completarsi, rivelando un pattern di sviluppo intermedio tra quello delle scimmie e quello degli umani moderni. Questa scoperta fornisce prove concrete che i giovani di questo Homo primitivo dipendevano dagli adulti per un periodo prolungato.

Il sito di Dmanisi ha fornito ulteriori indizi sulla natura sociale di questi antichi gruppi umani. Uno scheletro appartenente a un individuo molto più anziano, che aveva perso tutti i denti ma era sopravvissuto per diversi anni grazie all’aiuto degli altri, dimostra l’esistenza di un sistema di cura comunitaria. Gli scienziati ora propongono che l’allungamento dell’infanzia negli esseri umani primitivi avrebbe potuto sostenere l’espansione cerebrale, piuttosto che il contrario.

Condividi. Facebook WhatsApp Twitter Telegram Email

Potrebbero interessarti anche

luna e giove

Giove e la Luna si incontrano stanotte: dove guardare per non perdere la congiunzione astrale più bella di ottobre

13 Ottobre 2025
una cometa nello spazio

Sapevate che due comete stanno attraversando il nostro cielo e una non tornerà per 1.300 anni?

13 Ottobre 2025
La presenza dei due buchi neri del quasar OJ287 immortalata dalle loro emissioni di onde radio

Avete mai visto due buchi neri “danzare” assieme? Gli scienziati li hanno immortalati per la prima volta

10 Ottobre 2025
Facebook X (Twitter) Instagram
  • Home
  • Chi siamo
  • Staff e redazione
  • Contatti
  • Disclaimer
  • Cookie Policy
  • Privacy Policy
© 2025 CultWeb.it proprietà di Digital Dreams s.r.l. - Partita IVA: 11885930963 - Sede legale: Via Alberico Albricci 8, 20122 Milano Italy - [email protected] | Foto Credits: DepositPhotos

Questo blog non è una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001

Digita qui sopra e premi Enter per cercare. Premi Esc per annullare.