Gli astronomi hanno immortalato per la prima volta una stella al di fuori della nostra galassia, la Via Lattea. Si tratta di un’enorme supergigante rossa distante 160.000 anni luce. La scoperta è stata possibile grazie all’avveniristico Telescopio VLTI (Very Large Telescope Interferometer), dell’Osservatorio Europeo Australe (ESO). L’immagine, incredibile, rivela un bozzolo di polvere a forma di uovo e un anello di materia. Che sono segni delle fasi finali della stella prima di un’esplosione di supernova.
WOH G64, questo il nome della supergigante rossa, è una stella 2.000 volte più grande del Sole e si trova nella Piccola Nube di Magellano. Quello che stupisce nella foto è la nitidezza dei dettagli, mai raggiunta prima.
Grazie al VLTI, gli astronomi hanno catturato l’immagine del “bozzolo” di polvere e gas che avvolge questa supergigante rossa, cogliendo le sue fasi finali prima di diventare supernova. È un risultato che segna una pietra miliare per l’astronomia, dato che osservare simili dettagli in una stella al di fuori della Via Lattea era finora impossibile.
Questa stella, soprannominata “il colosso”, sta espellendo enormi quantità di gas e polvere, formando un anello attorno al suo nucleo centrale. Secondo gli scienziati, ciò potrebbe essere dovuto al processo di espulsione della materia o all’influenza gravitazionale di una stella compagna, non ancora identificata.
Il VLTI, situato nel deserto cileno di Atacama, combina la luce di quattro telescopi da 8 metri, creando un sistema che simula un telescopio virtuale di dimensioni enormi. Questa tecnologia all’avanguardia ha permesso di ottenere un’immagine nitida, rivelando dettagli cruciali sulla struttura della stella e del materiale che la circonda.
Oltre a fornire informazioni sui processi finali della vita delle stelle massicce, l’immagine di WOH G64 mostra come queste fasi contribuiscano alla formazione di nuovi elementi nel cosmo. I materiali espulsi durante la fase di supernova, infatti, si diffondono nello spazio interstellare, alimentando la nascita di nuove stelle e pianeti.
La scoperta offre anche un’opportunità unica per osservare l’evoluzione di una stella in tempo reale.
Strumenti futuri, come l’aggiornamento GRAVITY+, permetteranno di ottenere immagini ancora più dettagliate, approfondendo la nostra comprensione di questi fenomeni estremi.
Questa immagine non è solo un traguardo tecnologico, ma anche un salto concettuale per l’astronomia e dimostra quanto lontano possiamo spingerci nell’osservazione dell’universo.