L’equinozio d’autunno 204 cadrà il 22 settembre e non il 21 come normalmente si crede. La credenza, infatti, è che l’inizio delle stagioni avvenga sempre in una stessa data, ma non è così. Per il nono anno di fila, l’inizio dell’autunno avverrà in un giorno non “canonico”. Nel 2015 il primo giorno d’autunno è stato il 23 come nel 2018, nel 2019, nel 2022 e nel 2023, il 22 nel 2021, 2020, 2016 e 2017.
Da cosa dipende questa particolarità? Come vi avevamo spiegato qui, scrivendovi del Solstizio d’estate, l’alternanza delle stagioni è legato al movimento che la Terra compie attorno al Sole. Un movimento, detto rivoluzione, che compie in 365 giorni, 6 ore, 9 minuti e 10 secondi e che, una volta ogni quattro anni, genera un giorno in più (l’anno bisestile).
L’equinozio, parola che viene dal latino e che significa “notte uguale”, è il momento della rivoluzione della Terra in cui il Sole si trova allo zenit dell’equatore. Lo zenit è un punto immaginario che si trova sulla testa dell’osservatore. Negli equinozi si dice che il Sole sia allo zenit dell’Equatore. Durante i solstizi, invece, è allo zenit dei due tropici. In poche parole, nell’equinozio d’autunno, i suoi raggi sono perpendicolari all’asse di rotazione della Terra (la rotazione è il movimento che il nostro pianeta compie attorno al suo asse).
In questo momento i due emisferi ricevono la stessa quantità di luce perché il Sole è precisamente sulla testa di chi si trova all’equatore. Nell’equinozio dunque notte e giorno durano lo stesso numero di ore. Ma non è mai preciso al secondo.
Questo a livello astronomico. Ma dal punto di vista meteorologico la storia è diversa perché gli esperti le calcolano con una ventina di giorni di anticipo. Per loro è già autunno dall’inizio di settembre e sarà inverno a partire dal primo di dicembre.