La vitamina C è forse quella che associamo di più al nostro benessere, tanto da considerarla uno scudo contro ogni male. Eppure, la sua scoperta fu un processo lungo e controverso. All’inizio del XX secolo, era noto che lo scorbuto, una malattia debilitante, diffusa tra i marinai, fosse prevenibile con il consumo di frutta e verdura fresche. Tuttavia, la natura chimica della sostanza responsabile rimaneva un mistero. I primi studi suggerirono l’esistenza di un fattore nutrizionale, chiamato inizialmente “fattore antiscorbutico”, contenuto negli agrumi.
Nel 1928, il biochimico ungherese Albert Szent-Györgyi isolò una sostanza cristallina dai tessuti animali e vegetali, che chiamò “acido esuronico”. Tuttavia, non ne riconobbe subito il legame con la vitamina C.
Nel frattempo, Charles Glen King, biochimico statunitense dell’Università di Pittsburgh, stava conducendo esperimenti per identificare la vitamina C. King lavorò su estratti di succo di limone e, tra il 1931 e il 1932, riuscì a isolare il composto, confermandone le proprietà antiscorbutiche attraverso esperimenti su cavie da laboratorio.
Il 4 aprile 1932, King annunciò pubblicamente di aver isolato la vitamina C, sostenendo che fosse la sostanza responsabile della prevenzione dello scorbuto. Tuttavia, il suo lavoro si sovrapponeva a quello di Szent-Györgyi, che nello stesso periodo stava confermando che il suo “acido esuronico” e la vitamina C erano lo stesso composto.

Nel 1933, Szent-Györgyi, insieme al chimico britannico Norman Haworth, riuscì a dimostrare definitivamente che la vitamina C e l’acido esuronico erano la stessa sostanza. Fu Haworth a proporre il nome “acido ascorbico”, evidenziando la sua capacità di prevenire lo scorbuto.
Nel 1937, Albert Szent-Györgyi ricevette il Premio Nobel per la Medicina per la sua scoperta della vitamina C e del ruolo dell’acido fumarico nella respirazione cellulare. Charles Glen King, pur avendo isolato il composto quasi contemporaneamente, non ottenne lo stesso riconoscimento ufficiale.
L’isolamento della vitamina C rappresenta un classico esempio di scoperta scientifica parallela. Szent-Györgyi e King contribuirono entrambi in modo significativo, sebbene il riconoscimento ufficiale sia andato prevalentemente a Szent-Györgyi. Oggi, la vitamina C è considerata essenziale per la salute umana.
Essa rafforza le difese dell’organismo contro infezioni e malattie, favorisce la produzione di collagene, fondamentale per la salute della pelle, delle articolazioni e dei vasi sanguigni, migliora la biodisponibilità del ferro non eme, presente negli alimenti vegetali. E contrasta i danni dei radicali liberi, rallentando l’invecchiamento cellulare.