Una scoperta sorprendente nel deserto del Gobi potrebbe cambiare tutto ciò che credevamo di sapere sull’evoluzione dei T-Rex. Si chiama Khankhuuluu mongoliensis, viveva 86 milioni di anni fa ed è stato ribattezzato “il principe drago della Mongolia”. Si tratta di un nuovo dinosauro, molto più piccolo rispetto al gigantesco “parente” e rappresenta un tassello fondamentale nella storia dei tirannosauri. Grazie al suo studio, un team di ricercatori dell’università di Calgary, in Canada, guidato da Jared Voris e Darla Zelenitsky, ha ricostruito meglio come questi predatori sono diventati i re del Cretaceo.
Khankhuuluu era lungo circa 4 metri, alto meno di 2 e pesava intorno ai 750 kg, ben lontano dalle dimensioni colossali del Tyrannosaurus che poteva superare le 6 tonnellate. Tuttavia, si è rivelato il più vicino antenato mai scoperto dei tirannosauri giganti. Il suo cranio allungato, il muso sottile e alcune ossa ancora in formazione mostrano come certi tratti si siano evoluti nei tirannosauri attraverso due strategie opposte: crescita accelerata nei giganti come T-Rex e mantenimento di tratti giovanili nei più piccoli come gli Alioramini.

La scoperta è nata da due scheletri parziali raccolti negli anni ’70 e conservati in Mongolia. Solo oggi, grazie a nuove tecnologie e studi approfonditi, questi fossili sono stati rivalutati e riconosciuti come appartenenti a una specie mai descritta prima. Gli scienziati hanno così potuto colmare un vuoto importante nel “puzzle” evolutivo dei tirannosauri, noto come il “periodo oscuro”, tra 80 e 85 milioni di anni fa, dove i dati fossili erano scarsi.
Secondo i ricercatori, ci furono almeno tre grandi migrazioni tra Asia e Nord America che cambiarono per sempre la storia di questi dinosauri. Khankhuuluu, o un suo parente stretto, avrebbe attraversato un ponte terrestre che univa Siberia e Alaska, portando i tirannosauri in Nord America. Qui, grazie a spazi ecologici liberi, si svilupparono nuove forme più grandi e aggressive. Alcuni di questi tornarono poi in Asia, dando origine a due rami distinti: uno formato da giganti come Tarbosaurus, l’altro da forme snelle e piccole come Alioramus, soprannominato “Pinocchio rex”.
Proprio queste differenze fisiche, come il muso lungo e sottile degli Alioramini, dimostrano che all’interno della famiglia dei tirannosauri potevano esistere specie molto diverse, che occupavano nicchie ecologiche differenti: predatori al vertice come il T-Rex, e cacciatori più agili e leggeri, simili ai ghepardi o agli sciacalli di oggi.