Negli ultimi anni, gli scienziati hanno notato un fatto preoccupante: alcune forme rare di tumore, in particolare quello all’appendice, stanno colpendo sempre più persone giovani, in particolare Millennials e Generazione X. Uno studio pubblicato sull’autorevole rivista Annals of Internal Medicine ha rivelato che il rischio di sviluppare questo tumore è molto più alto per chi è nato dopo il 1975 rispetto alle generazioni precedenti. I dati suggeriscono un aumento triplo per i nati attorno al 1980, e addirittura quadruplo per chi è nato dopo il 1985.
I ricercatori della Vanderbilt University hanno analizzato oltre 4.800 casi registrati tra il 1975 e il 2019, utilizzando i dati del SEER Program, il sistema di sorveglianza ufficiale del National Cancer Institute negli Stati Uniti. Anche se il cancro dell’appendice è ancora molto raro (colpisce circa una o due persone ogni milione l’anno), l’incremento tra i giovani ha sorpreso la comunità scientifica. In effetti, oggi circa un paziente su tre ha meno di 50 anni al momento della diagnosi.

L’appendice è un piccolo organo situato nella parte inferiore destra dell’addome. I tumori che lo colpiscono si dividono in due tipi principali: il carcinoma epiteliale (che parte dalle cellule che rivestono l’organo) e il tumore neuroendocrino (che nasce da cellule con funzione ormonale). La diagnosi è difficile perché, nelle fasi iniziali, i sintomi sono poco specifici o del tutto assenti. Quando compaiono, possono includere dolore addominale, senso di gonfiore, nausea, vomito e una sensazione di sazietà precoce, anche dopo aver mangiato poco.
La causa esatta di questo aumento non è ancora chiara. Gli studiosi ipotizzano che fattori ambientali, modifiche della dieta, alterazioni dei batteri intestinali e infiammazioni croniche dell’apparato digerente possano avere un ruolo. Tutti questi elementi si sarebbero intensificati dopo la Seconda guerra mondiale, influenzando le generazioni successive. Per questo motivo, i ricercatori chiedono nuove indagini, soprattutto a livello genetico (genomica), per capire i meccanismi alla base di questa crescita.
La sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi dipende molto dal tipo di tumore e dalla sua estensione. Si va da un minimo del 10% a un massimo del 63%. I trattamenti includono la chirurgia per rimuovere l’appendice e, nei casi più gravi, anche altri organi colpiti. In alcuni pazienti si ricorre anche alla chemioterapia per contrastare la diffusione delle cellule tumorali.