Una collisione tra la Via Lattea e Andromeda? Possibile. Ma non è più una certezza. Per anni, libri di scienze e documentari hanno dato per sicuro uno scontro cosmico tra la nostra galassia e Andromeda, la nostra vicina più grande. L’evento, atteso tra circa 5 miliardi di anni, veniva descritto come inevitabile. Tuttavia, uno studio recente pubblicato su Nature Astronomy cambia radicalmente prospettiva. Oggi sappiamo che quella collisione non è affatto certa. Le probabilità sono solo del 50%. E la ragione è tutta nei dettagli nascosti del moto galattico.
Il motivo per cui per tanto tempo si è ritenuto inevitabile l’impatto è semplice: Andromeda, la galassia più vicina alla nostra, dalla gigantesca forma a spirale, si sta avvicinando a noi. Lo si è scoperto già più di un secolo fa, grazie all’effetto Doppler, cioè al cambiamento nella luce emessa dalla galassia che rivela il suo movimento verso la Via Lattea. Tuttavia, finora si conosceva poco del suo movimento “laterale” rispetto a noi, detto velocità trasversa, difficilissimo da misurare a causa dell’enorme distanza (oltre 2 milioni di anni luce). I modelli precedenti spesso la ignoravano, considerando questo movimento laterale trascurabile. E così, un impatto sembrava matematicamente certo.

Lo studio attuale, guidato dal ricercatore Till Sawala dell’Università di Helsinki, ha invece preso in considerazione migliaia di possibili traiettorie di Via Lattea e Andromeda, basandosi sugli stessi dati di Hubble e della missione Gaia, ma includendo le incertezze sulle misurazioni. In altre parole, invece di usare solo i valori “più probabili”, gli scienziati hanno esplorato un’intera gamma di possibilità, generando simulazioni con condizioni iniziali leggermente diverse ogni volta. Il risultato? In circa metà dei casi, le due galassie non si scontrano mai, nemmeno nei prossimi 10 miliardi di anni.
Ma non è tutto. Lo studio ha incluso nel calcolo anche l’influenza gravitazionale di altre due galassie: la Triangulum Galaxy (nota come M33), che orbita attorno ad Andromeda, e la Grande Nube di Magellano, una galassia satellite della Via Lattea. Questi due oggetti, seppur molto più piccoli, giocano un ruolo fondamentale nel destino cosmico delle due protagoniste.
La Triangulum, infatti, spinge leggermente Andromeda verso di noi, aumentando la possibilità di una fusione. Al contrario, la Grande Nube di Magellano tende a deviare la Via Lattea dalla traiettoria di collisione, diminuendo le probabilità di un impatto.
Se l’incontro tra Via Lattea e Andromeda dovesse effettivamente avvenire, non sarebbe comunque catastrofico per il nostro sistema solare. Le stelle all’interno delle galassie sono talmente distanti tra loro che le collisioni dirette sono estremamente rare. Il processo sarebbe lungo e silenzioso. Le due galassie si unirebbero sotto la forza di gravità, fondendosi in una nuova galassia più grande, probabilmente di forma ellittica. Se invece la collisione non dovesse avvenire, le due galassie potrebbero restare in orbita reciproca per sempre, come due “vicine di casa” che si osservano senza mai toccarsi. Anche questo esito, più delicato, cambierebbe per sempre la nostra comprensione del futuro della Via Lattea.