Il virus Nipah localizzato in India è zoonotico, quindi si trasmette da animale a uomo. In particolare avvicinandosi ai pipistrelli. Ma, oltre alla prossimità agli animali infetti, ci si può contagiare anche mangiando cibo contaminato. Il virus Nipah può diffondersi pure da persona a persona, attraverso contatti stretti con un soggetto ammalato. Attualmente in India, nello Stato meridionale del Kerala, sono sei i casi ravvisati, di cui due mortali. In particolare a essere colpito è stato il distretto di Kozhidoke, dove il Nipah si è presentato per la terza volta in cinque anni.
Il virus è comparso per la prima volta in Malesia nel 1998 tra gli allevatori di suini, diffondendosi poi a Singapore. Furono un centinaio i morti a fronte di 300 contagi. Da quel momento però, Nipah è sparito dai radar, per poi tornare a farsi sentire nel 2001 in Bangladesh e in India, dove ciclicamente si ripropone.
Si accasa naturalmente tra i pipistrelli e le volpi volanti e ha un periodo di incubazione che va dai 4 ai 14 giorni. In certi casi, l’incubazione può arrivare anche a 45 giorni. Il virus si può identificare attraverso una serie di test combinati, su pazienti in fase acuta o convalescenza.
Secondo una nota del Ministero della Salute, i sintomi del Nipah sono febbre, mal di testa, dolore muscolare, vomito e mal di gola. In taluni casi si ravvisano anche infezioni respiratorie e problemi neurologici con successive allucinazioni. Stati legati all’encefalite acuta, ovvero all’infiammazione dell’encefalo, tipica da infezione da Nipah.
È presto per sapere se ci troviamo davanti a una nuova emergenza sanitaria. Secondo quanto affermano alcuni virologi, il Nipah ha sì un elevato tasso di mortalità, ma non è veloce nella diffusione. Al momento le autorità indiane escludono altri contagi. Tuttavia, la situazione è monitorata con attenzione. Mille persone, probabilmente esposte al contagio, sono già sotto osservazione, Mentre dal 15 settembre scorso sono state chiuse scuole, negozi e mercati. Centro sanitario nevralgico è l’ospedale del College di Medicina di Kozhikode. Dove sono già attive camere di isolamento e unità di trattamento intensivo.
Coloro che sopravvivono all’encefalite acuta guariscono del tutto. Tra le persone guarite, però, si segnalano anche danni neurologici a lungo termine. Non ci sono a oggi cure specifiche per il Nipah. Si ipotizza però l’uso di alcuni antivirali e anticorpi monoclonali. Moderna starebbe avviando le sperimentazioni per un vaccino a mRna.