Dry January è un’iniziativa globale che incoraggia le persone a rinunciare all’alcol per tutto il mese di gennaio. L’obiettivo è avviare una riflessione collettiva sul consumo di alcol e promuovere cambiamenti positivi nello stile di vita. Ideata nel 2013 dall’organizzazione britannica Alcohol Change UK, la campagna si è trasformata in un movimento che coinvolge milioni di persone in tutto il mondo. Con radici storiche risalenti al 1942 in Finlandia, Dry January oggi è sinonimo di consapevolezza e benessere.
L’idea moderna di Dry January è nata grazie a Emily Robinson, che nel 2011 decise di astenersi dall’alcol per prepararsi a una mezza maratona. L’iniziativa fu ufficialmente lanciata come campagna nel 2013 da Alcohol Change UK. Tuttavia, il concetto di un mese di sobrietà ha origini più antiche. Nel 1942, durante la Seconda Guerra Mondiale, il governo finlandese promosse un “Gennaio Sobrio” per risparmiare risorse durante il conflitto con l’Unione Sovietica.
Partecipare a Dry January offre numerosi vantaggi, sia a breve che a lungo termine:
Studi del Royal Free Hospital di Londra hanno dimostrato che l’astensione dall’alcol per un mese migliora il sonno, la concentrazione e i livelli di energia, riduce il grasso epatico del 40%, abbassa il colesterolo e la pressione sanguigna, e facilita la perdita di peso.
L’alcol è collegato ad ansia, depressione e disturbi dell’umore. Rinunciarvi può migliorare il benessere emotivo.
Molti partecipanti riferiscono di risparmiare notevolmente rinunciando a consumi abituali.
Dry January non si limita a un’esperienza temporanea: è stato dimostrato che il 72% dei partecipanti riduce il consumo di alcol nei sei mesi successivi. Questo grazie al supporto offerto dalla campagna, che include comunità online, programmi via email e consigli su alternative analcoliche.
In società dove il consumo di alcol è profondamente radicato, come nel Regno Unito e negli Stati Uniti, Dry January offre una “scusa” socialmente accettabile per rifiutare l’alcol. Questo aiuta le persone a riflettere sulle proprie abitudini senza sentirsi giudicate.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’alcol è un cancerogeno di gruppo 1, associato a oltre 60 malattie, tra cui cancro, diabete e ipertensione. Ridurne il consumo, anche temporaneamente, può prevenire danni significativi e migliorare il recupero durante i periodi di malattia stagionale. Negli USA si sta anche valutando se apporre o meno messaggi sulla pericolosità dell’alcol sulle bottiglie di alcolici, come avviene per le sigarette.