La Fanta è una delle bibite più conosciute e amate, simbolo di spensieratezza e freschezza, soprattutto tra i più giovani. In pochi, però, conoscono la sua origine, che affonda le radici in un luogo ed un periodo oscuri della storia: la Germania nazista durante la Seconda guerra mondiale. Il suo percorso, infatti, ha inizio proprio nel 1940. Con la guerra in corso, il regime nazista vieta l’importazione di molti beni, tra cui lo sciroppo di Coca-Cola, essenziale per produrre la celebre bibita americana. Max Keith, dunque, responsabile della filiale tedesca della Coca-Cola, si trova improvvisamente impossibilitato a produrre la bevanda. Così, per evitare la chiusura dello stabilimento e mantenere attiva la produzione, idea una nuova bibita utilizzando solo ingredienti reperibili localmente: scarti di mela, siero di latte e zuccheri di seconda scelta.

Il nome Fanta, poi, deriva da Fantasie, la parola tedesca usata per “immaginazione” e suggerita durante una riunione con i dipendenti. Il risultato, dunque, è una bevanda economica, dalla composizione mutevole, ma che ottiene un enorme successo nel mercato tedesco dell’epoca, tanto da vendere milioni di bottiglie fino alla fine della guerra. Dopo la guerra, però, la sua produzione viene interrotta, anche se il marchio continua ad essere ricordato da molti. Per questo motivo, negli anni ’50, la Coca-Cola decide di rilanciare la bevanda in Europa, partendo proprio dall’Italia. E qui entra in scena un personaggio curioso quanto poco noto: il nobile napoletano Ermelino Matarazzo da Licosa. È lui, esattamente 70 anni fa, a suggerire l’idea di una versione all’arancia, più adatta al palato mediterraneo e perfettamente in linea con la tradizione agrumicola del Sud Italia.
Appassionato di agronomia e innovazione, Matarazzo collabora con gli stabilimenti locali e propone l’utilizzo del succo d’arancia proveniente dagli agrumeti campani per dare un gusto unico alla nuova bevanda. La sua intuizione si rivela vincente: la Fanta Orange nasce così, e il successo è immediato. In poco tempo conquista il mercato italiano e poi quello internazionale, diventando la variante più conosciuta e apprezzata della linea Fanta.
Una lunga storia, dunque, che culmina con un restyling nel 2024, in vista dei 70 anni della bevanda. Il fine è celebrare le origini italiane, e in particolare, quelle partenopee. Il nuovo packaging, infatti, richiama i colori vivaci e l’energia del Sud Italia, con riferimenti grafici che omaggiano la tradizione napoletana, come le maioliche, i limoni di Sorrento e perfino l’iconico Vesuvio. Così, da bibita di sopravvivenza nel cuore della Germania nazista, la Fanta è riuscita a reinventarsi nel tempo, trasformandosi in simbolo di allegria, creatività e identità locale.