C’è davvero un po’ di tutto nel dossier di Osservatorio Immagino, I gusti del prodotto. Un’indagine semestrale, ricca di dati, che verifica i fenomeni di consumo nella Grande distribuzione organizzata, studiando i prodotti preferiti dagli italiani e come la loro vendita fluttui nel corso del tempo. I dati indicano come cambia la spesa degli italiani, quali prodotti e gusti preferiscano. A quanto pare dall’ultima indagine, gli italiani amano alla follia il sapore salato e si dimostrano molto attenti sulla sostenibilità dei prodotti e sulla loro tabella nutrizionale.
Tutto questo emerge dall’ultima edizione di Osservatorio Immagino di Gs1 Italy. Che ha messo sotto analisi l’etichetta di 2.468 prodotti alimentari venduti in supermercati e ipermercati. Rispetto ai dati dello scorso anno il gusto salato ha ottenuto un +15,1% in più di vendite.
Dei prodotti analizzati tutti erano in possesso di claim specifici che ne segnalavano la tipologia: agrodolce, amaro, aromatizzato/aromatiche, acido, dolce, esotico, fruttato, gustoso, piccante, salato, saporito, speziato, umami.
Dunque, al momento il salato batte tutti, ma altri sette sapori hanno fatto segnare un incremento. Due in particolare hanno intrigato i consumatori. Il sapore fruttato e soprattutto l’umami che ha fatto incrementare le vendite a valore del +106,7% e a volume del +31,3%. L’umami è una sorta di sapore indefinibile coi classici amaro, dolce, salato, acido, ma è piacevolmente sapido, anche per la presenza del glutammato monosodico.
Cosa vuol dire tutto questo? Che gli italiani stanno lentamente allontanandosi dagli zuccheri. Che sono attratti da prodotti con maggiore quantità di proteine, mantenendo quasi inalterata la quantità di grassi e carboidrati, che restano il macronutriente preferito. Inoltre, si rilanciano alla grande i prodotti made in Italy, certificati con marchi specifici come Igp, Dop, Docg e Doc. Le regioni con i prodotti più venduti? Puglia, Abruzzo, Molise, Basilicata e Valle d’Aosta.
Per quanto riguarda il “free from”, i prodotti più gettonati sono quelli senza conservanti, senza grassi e senza zuccheri e a sorpresa, senza uova. Infine, il dossier prende in esame anche prodotti non alimentari come detersivi e detergenti per la casa. I marchi Ecolabel e Cruelty free sono quelli in netta risalita. E nel beauty? Be’, c’è solo un prodotto che mette d’accordo tutte e tutti: l’acido ialuronico.