David Lynch è sbarcato ai padiglioni 5 e 7 del Salone del Mobile di Milano 2024 con la sua installazione Interiors. A Thinking Room, pronta a far discutere e ad attrarre la curiosità dei suoi fan. Ma di cosa si tratta nello specifico? Traendo ispirazione dai suoi film e dalla filosofia metafisica che nel corso degli anni ha caratterizzato sempre più l’opera del regista, le installazioni hanno presentato due stanze gemelle intese come degli spazi emozionali all’interno dei quali è possibile lasciarsi andare proprio a pensieri metafisici e mondi onirici.
Attorno a loro poi, è stato organizzato anche un percorso visivo composto di schermi dove vengono riprodotte scene tratte dai film di Lynch. Una volta entrati all’interno delle due stanze, comunque, si viene accolti da uno spazio relativamente limitato e vuoto in cui troneggia una poltrona in legno dotata degli strumenti per scrivere, disegnare e dipingere. A questi si aggiungono anche sette cilindri che la collegano ad alcune nicchie con le immagini di uno specchio e un orologio, scelte dal regista.
L’ insieme, poi, è avvolto da un sipario ondulato di velluto che ha il compito di richiamare proprio il famoso film Velluto Blu del 1986. Sotto ai piedi, invece, ci sono delle doghe che assumono la forma di onde marine. Al di sopra, invece, fa mostra di sé una parte curvilinea dorata. collegata ai tubi e alla poltrona tramite sette fili di luce. In questo modo si va a costruire un dialogo, tra visitatore ed ambiente, piuttosto inquietante in cui il silenzio dovrebbe indurre alla meditazione.
Come affermato dallo scrittorie e critico Antonio Monda, che ha fatto proprio da tramite tra Lynch e il mondo del Salone del Mobile, l’effetto iniziale è destabilizzante ed estraniante. In questo senso, dunque, prima si viene spiazzati e poi sedotti da una messa in scena che riassume alla perfezione lo stile del regista dove tutto si misura nel rapporto tra realtà e immaginazione.
Il regista, comunque, non sarà presente alla manifestazione. Lynch, infatti, si rifiuta di uscire di casa da quando è scoppiato il Covid. E sembra che, anche durante le conversazioni su Zoom, si ostini ad indossare sempre la mascherina.