Davvero una tonsillite può essere debilitante a tal punto da rinunciare a un evento sportivo come le Olimpiadi? Questa è la domanda che da ieri sta circolando tra tifosi e sportivi dopo la notizia della rinuncia ai Giochi Olimpici di Parigi da parte di Jannik Sinner a causa di questa malattia. La risposta è sì. E ora vi spieghiamo perché. La tonsillite è una infiammazione delle tonsille, piccoli organi ghiandolari tra bocca e faringe, e può essere di natura virale o batterica.
Questi piccoli avamposti hanno un ruolo importante per la nostra salute, perché producono anticorpi, proteggono le vie respiratorie da infezioni, germi e batteri. In caso di loro infiammazione, si può davvero soffrire molto.
Si parla di tonsillite virale, quando a provocarla sono adenovirus e rhinovirus, quelli del classico raffreddore, insomma. Oppure il virus di Epstein Barr, responsabile della mononucleosi.
La tonsillite batterica, invece, nasce per il contagio da Streptococco.
In entrambi i casi, il contagio avviene da un semplice contatto con agenti infettivi o l’esposizione a sostanze irritanti nell’aria. Le tonsille infette dunque si ingrossano e arrossano. Inoltre, sono dolenti, soprattutto durante la deglutizione. Possono anche provocare placche, delle formazioni bianco-giallastre dovute all’infiammazione.
Tra gli altri sintomi ci sono:
- febbre e dolore alla testa
- mal d’orecchio e linfonodi del collo ingrossati
- difficoltà a respirare
- alitosi
Per capire se si ha una tonsillite (e di che tipo), solitamente si effettua un tampone faringeo, oppure un RADT, un test antigenico rapido. E naturalmente una visita dallo specialista.
Nel caso di tonsillite virale, associata a possibile mononucleosi, può essere necessario un esame del sangue. In tal modo si evitano cure antibiotiche non necessarie.
La tonsillite ha complicanze nei casi più gravi:
- otite e scarlattina
- rinofaringite cronica
- ascessi peritonsillari
- disturbi respiratori
- infezioni delle vie aeree
- Infiammazione del mastoide, l’osso che si trova dietro all’orecchio
- Infiammazione dei reni
- Infezione del tessuto cardiaco
- malattia reumatica a carico delle articolazioni
- setticemia
Nel caso di tonsillite virale si curano i sintomi, quindi si prescrivono antipiretici, analgesici e antinfiammatori e nel giro di 7-10 giorni si può archiviare.
Diverso è il caso della tonsillite batterica per cui è necessario l’antibiotico, il cui ciclo va svolto per intero (non importa se si migliora). In 5 giorni circa i sintomi spariscono, ma l’organismo è comunque debilitato.
In entrambi i casi può essere utile effettuare delle cure topiche per alleviare i fastidi. Ad esempio gargarismi per eliminare parte dei tessuti infetti, bere molto a piccoli sorsi, magari tisane e infusi i caldi.
L’asportazione chirurgica delle tonsille si ha solamente nel caso l’infezione sia cronica, ossia ripetuta nel tempo. E si manifesti sempre in forma grave, quindi con ascessi tonsillari.
Torniamo dunque alla questione Sinner. Con un torneo Olimpico al via il 27 luglio, il tennista al momento non è nelle condizioni di fare un viaggio in aereo e di giocare concentrandosi al massimo. Inoltre, il suo fisico (per quanto atletico) è spossato. Ha bisogno di tutto il tempo necessario per stare meglio, dopo i picchi di febbre alta dei giorni scorsi.
“Ho seguito il consiglio dei medici di prendermi ancora un giorno per vedere come stessi, ma alla fine abbiamo dovuto decidere di non partire. Ci tenevo molto a gareggiare con la maglia azzurra, e spero di avere altre opportunità in futuro di partecipare ai Giochi“.