Close Menu
  • Ambiente
    • Animali
  • Attualità
  • Cultura
    • Misteri
    • Storia
  • Lifestyle
    • Bellezza
    • Cibo
    • Moda
    • Sesso
    • Viaggi
  • Spettacolo
  • Sport
  • Web
CultWeb.it
  • Ambiente
    • Animali
  • Attualità
  • Cultura
    • Misteri
    • Storia
  • Lifestyle
    • Bellezza
    • Cibo
    • Moda
    • Sesso
    • Viaggi
  • Spettacolo
  • Sport
  • Web
CultWeb.it
Home » Lifestyle » Gli ftalati sono davvero pericolosi per la nostra salute? Ecco come proteggerci

Gli ftalati sono davvero pericolosi per la nostra salute? Ecco come proteggerci

L’esposizione a queste sostanze è collegata a oltre 350.000 morti cardiovascolari, solo nel solo 2018, in tutto il mondo.
Francesca FiorentinoDi Francesca Fiorentino30 Aprile 2025
Facebook WhatsApp Twitter Telegram
prodotti in plastica
prodotti in plastica (fonte: FreePik)
CONDIVIDI
Facebook WhatsApp Telegram Twitter Email

Li chiamano “everywhere chemicals”, “prodotti chimici ovunque” perché sono davvero dappertutto. Ci riferiamo agli ftalati, composti chimici che si usano per rendere le plastiche flessibili. Che fossero sostanze pericolose era risaputo, ma secondo recenti studi stanno già danni significativi alla salute. Essi infatti si accumulano nel nostro organismo attraverso l’aria che respiriamo, il cibo che consumiamo e i prodotti che utilizziamo ogni giorno. Una nuova ricerca ha individuato una correlazione diretta tra l’esposizione a uno specifico ftalato, il DEHP, e centinaia di migliaia di decessi per malattie cardiovascolari nel mondo.

Usati per “ammorbidire” plastiche dure come il PVC, e per stabilizzare i profumi nei prodotti per la cura del corpo, gli ftalati si trovano ovunque: nei contenitori per alimenti, cosmetici, detergenti, articoli per bambini, materiali edilizi, dispositivi medici e perfino nei tessuti e nell’arredamento. L’esposizione umana avviene principalmente per via alimentare o respiratoria.

 simboli prodotti plastica
simboli prodotti plastica (fonte: FreePik)

Un ampio studio globale pubblicato sulla rivista eBiomedicine ha analizzato l’impatto del Di(2-etilesil)ftalato (DEHP) sulla mortalità cardiovascolare in oltre 200 paesi. Nel 2018 questo singolo composto è stato responsabile di 368.764 decessi tra uomini e donne di età compresa tra 55 e 64 anni, rappresentando il 13% dei decessi per malattie cardiache in questa fascia. Secondo i ricercatori della NYU Grossman School of Medicine, l’esposizione al DEHP causa infiammazione cronica e sistemica nelle arterie coronarie, accelerando condizioni cardiache già esistenti e provocando eventi acuti come infarti e ictus.

Gli ftalati, inoltre, sono riconosciuti come interferenti endocrini, ovvero sostanze capaci di alterare il funzionamento del sistema ormonale umano. Studi precedenti avevano già collegato questi composti a malformazioni genitali nei neonati di sesso maschile, riduzione del numero di spermatozoi, diminuzione dei livelli di testosterone negli uomini, complicanze in gravidanza, obesità infantile, asma e alcune forme di cancro. In particolare, la presenza del DEHP in articoli di largo consumo come i contenitori per alimenti ha fatto emergere gravi criticità per la salute pubblica, anche per l’incremento di nascite premature e danni neurocognitivi nei bambini.

Non è un caso che paesi con forti industrie della plastica, come l’India, abbiano registrato i tassi più elevati di mortalità correlata, con oltre 103.000 decessi nel 2018.

Fortunatamente, ridurre l’esposizione agli ftalati è possibile. Gli esperti raccomandano alcune semplici ma efficaci misure:

  • Evitare plastica nei contenitori alimentari: meglio utilizzare vetro, ceramica, legno o acciaio inossidabile.
  • Non riscaldare mai cibi in plastica, né nel microonde né nella lavastoviglie: il calore danneggia il materiale favorendo il rilascio delle sostanze chimiche.
  • Preferire prodotti privi di profumazione (saponi, creme, detersivi) o con etichette “senza ftalati”.
  • Evitare prodotti plastici etichettati con i numeri 3 (PVC), 6 (polistirene) e 7 (varie).
  • Scegliere alimenti freschi anziché conservati in plastica o lattine.
  • Evitare deodoranti per ambienti, spray profumati e altri prodotti con fragranze sintetiche.
  • Lavarsi spesso le mani, per ridurre il contatto con residui chimici presenti su superfici e oggetti.

Insomma, per difenderci da un’esposizione invisibile ma potenzialmente letale dobbiamo far ricorso a ogni possibile strategia. E sperare che i nostri governi porgano un argine alla produzione indiscriminata di questa sostanza tossica.

Condividi. Facebook WhatsApp Twitter Telegram Email

Potrebbero interessarti anche

Trunk or Treat

È nata la trunk-or-treat mania: l’Halloween dei parcheggi tra bagagliai aperti e piogge di dolcetti

6 Ottobre 2025
spinaci crudi

Ottobre è il momento giusto per seminare questi in giardino: resistono persino al gelo

5 Ottobre 2025
donna che si risveglia

Perché ti svegli con quel sapore disgustoso in bocca? Gli esperti svelano la verità

5 Ottobre 2025
Facebook X (Twitter) Instagram
  • Home
  • Chi siamo
  • Staff e redazione
  • Contatti
  • Disclaimer
  • Cookie Policy
  • Privacy Policy
© 2025 CultWeb.it proprietà di Digital Dreams s.r.l. - Partita IVA: 11885930963 - Sede legale: Via Alberico Albricci 8, 20122 Milano Italy - [email protected] | Foto Credits: DepositPhotos

Questo blog non è una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001

Digita qui sopra e premi Enter per cercare. Premi Esc per annullare.