Guardare le proprie mani potrebbe offrire qualche indizio sulla salute cardiovascolare e sulla resistenza fisica. Secondo un’analisi pubblicata nell’American Journal of Human Biology, le persone con l’anulare (quarto dito) più lungo dell’indice mostrano in media una maggiore tolleranza allo sforzo fisico. In termini scientifici, questo rapporto tra la lunghezza delle dita si chiama “2D:4D ratio” (dove “2D” indica il secondo dito e “4D” il quarto), e un valore più basso indica un anulare più lungo dell’indice.
Gli studiosi hanno esaminato 22 studi condotti in 12 Paesi, che in totale coinvolgevano più di 5.000 persone. Il risultato? Chi ha un anulare più lungo dell’indice tende a sopportare meglio l’esercizio fisico prolungato, come la corsa, il ciclismo o il canottaggio. Questo tipo di performance è legato in particolare alla soglia ventilatoria, cioè il punto in cui respirare diventa più difficile durante lo sforzo. Ebbene, chi ha un rapporto 2D:4D basso ha spesso una soglia ventilatoria più alta, il che significa che resiste più a lungo prima di affaticarsi.
Ma da dove nasce questa differenza nelle dita? Gli scienziati credono che tutto dipenda da quanto testosterone si è ricevuto nella vita prenatale, cioè mentre si era ancora nel grembo materno. Chi è stato esposto a più testosterone avrebbe poi un anulare relativamente più lungo dell’indice e, secondo alcune teorie, una struttura fisica più adatta all’attività di resistenza: cuore, polmoni, muscoli e ossa si svilupperebbero in modo da supportare meglio lo sforzo fisico.

Alcuni ricercatori pensano che questo possa addirittura influenzare la motivazione a fare sport e la capacità di sopportare la fatica. Non è un caso, dicono gli autori, se gli atleti professionisti mostrano spesso un rapporto 2D:4D basso. Tuttavia, ci sono molte cautele. Altri esperti, come il professore James Smoliga della Tufts University, invitano a non trarre conclusioni affrettate: il rapporto tra le dita cambia con il tempo e non è detto che rifletta davvero i livelli di testosterone ricevuti nel grembo. Inoltre, anche i gemelli identici possono avere rapporti 2D:4D diversi, pur avendo condiviso le stesse condizioni prenatali.
Un altro punto critico è che non tutti gli aspetti della forma fisica sono legati al rapporto tra le dita. L’analisi non ha trovato relazioni significative con l’efficienza aerobica o la capacità massima di ossigenazione durante lo sforzo. Il 2D:4D sembra insomma dire qualcosa solo su resistenza e tolleranza allo sforzo, ma non sul talento sportivo in generale.
osservare la lunghezza delle dita può essere curioso e persino utile per qualche valutazione preliminare nello sport, ma non è una regola scientifica infallibile. L’unica cosa davvero certa è che per migliorare la propria forma fisica servono allenamento costante, alimentazione equilibrata e uno stile di vita sano. Le dita possono offrire un indizio, ma è la fatica che fa il risultato.