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Home » Lifestyle » Moda » Come nacque l’iconico logo di Vivienne Westwood? L’ispirazione arrivò in Italia

Come nacque l’iconico logo di Vivienne Westwood? L’ispirazione arrivò in Italia

Orb fu ideato nel 1986 durante un soggiorno in Italia. Unisce simboli della monarchia britannica con un anello ispirato a Saturno.
Francesca FiorentinoDi Francesca Fiorentino8 Aprile 2025
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Vivienne Westwood
Vivienne Westwood (fonte: NBC)
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Il logo della stilista Vivienne Westwood, scomparsa nel 2022, è molto più di un semplice marchio di moda. Si chiama Orb e in qualche modo rappresenta il suo mondo, un mix di eleganza e ribellione, che guarda allo spazio siderale come principale ispirazione. Tornato recentemente in voga tra la Gen Z grazie ai social, Orb incarna perfettamente l’identità di una stilista che ha cambiato la moda.

Il logo di Vivienne Westwood
Il logo di Vivienne Westwood (fonte: The Sun)

Tutto ebbe inizio nel 1986. Dopo la rottura con il suo storico compagno e collaboratore Malcolm McLaren, il creatore dei Sex Pistols, e la chiusura temporanea del suo negozio World’s End, Vivienne Westwood si trovava in Italia per un periodo di pausa creativa, ospite di Elio Fiorucci. In questo contesto, concepì quello che sarebbe diventato il suo logo definitivo: il Sovereign’s Orb. L’idea nacque mentre lavorava a un maglione immaginario che avrebbe potuto essere indossato dal principe Carlo (ora re Carlo) nel tempo libero. Per conferirgli un’identità aristocratica, vi inserì simboli legati alla monarchia britannica: il cardo scozzese, il porro del Galles, il trifoglio irlandese, la corona… e soprattutto il globo crucigero (ovvero la sfera sovrastata da una croce), che dal 1661 è parte integrante dell’estetica reale inglese, emblema del sovrano come Defender of the Faith, difensore della Fede.

Westwood però non si limitò a riprodurre fedelmente il simbolo regale. Ispirandosi a riviste di astronomia, vi aggiunse un anello simile a quello di Saturno, proiettando l’immagine del potere in una dimensione ultraterrena, futuristica. Il risultato fu un ibrido perfetto tra tradizione e avanguardia. Quando Carlo D’Amario — oggi CEO della maison — vide il disegno tra vari bozzetti, ne colse immediatamente il potenziale. Esso riassumeva perfettamente lo spirito della stilista, sospeso tra passato e futuro, tra corsetti storici e rivolta punk.

La mini Bas Relief Pearl Choker di Vivienne Westwood
La mini Bas Relief Pearl Choker di Vivienne Westwood (fonte: Vivienne Westwood)

Il logo fu ufficialmente utilizzato per la prima volta nel contesto della collezione Harris Tweed per l’autunno-inverno 1987/88. Fu lì che debuttò anche il gioiello destinato a diventare un feticcio cult: la Bas Relief Choker. Un vero must have anche oggi. Questa collana rigida a tre fili di perle, impreziosita al centro da un Orb dorato o argentato ornato di cristalli, non era solo un accessorio, ma un simbolo. Realizzata da esperti Swarovski con 92 perle annodate a mano, la collana si ispirava all’arte del XVIII secolo — in particolare alla pittura, alla ceramica e agli arredi francesi custoditi nella Wallace Collection, un tempo di proprietà del Marchese di Hertford.

La sua popolarità ha trovato nuova linfa grazie alla cultura pop giapponese. Nel manga Nana di Ai Yazawa, sia la punk rocker Nana Osaki sia la dolce Nana Komatsu sfoggiano capi e accessori Vivienne Westwood in ogni vignetta, incluso il logo Orb. Il fascino della stilista, reinterpretato dalla grafica del fumetto, ha contagiato un’intera generazione. Non potendosi permettere i pezzi haute couture, molti giovani hanno trovato nella Mini Bas Relief Choker un modo per entrare nel mondo Westwood. Costa all’incirca 180 euro, un prezzo abbastanza contenuto per un oggetto di culto.

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