Sono il capo di abbigliamento più utilizzato ed amato che, nel corso degli anni, ha abbandonato la sua natura casual per essere utilizzato anche in più di un’occasione. Ovviamente si tratta dei jeans, i pantaloni che hanno caratterizzato la cultura americana ma che, in realtà, trovano la loro origine in Italia e in Francia. Ma come mai hanno questo nome particolare? Iniziamo subito con il dire che Denim e Jeans, le due parole con le quali s’identifica sia il capo di abbigliamento che il materiale utilizzato, derivano dalle città di Nimes e da Genova.
Qui, infatti, si produce il fustagno, materiale resistente che ha preso il posto del lino per comfort e durevolezza. Lo stesso che viene utilizzato proprio per realizzare i primi pantaloni. Dal punto di vista etimologico, dunque, la dicitura blue jeans si ritiene derivi direttamente dalle parole in lingua francese “bleu de Gênes” ovvero “blu di Genova” in italiano. Come se non bastasse, poi, è proprio dal porto della città a che parte l’esportazione di questo materiale in direzione degli Stati Uniti. Dove, poi, viene brevettato da Levi Strauss il 20 maggio 1873.
Levi Strauss e l’invenzione dei jeans
L’esplosione del jeans negli Stati Uniti, comunque, sembra che si debba ad una donna. Questa chiede al sarto Jacob Davis di realizzare dei pantaloni resistenti da lavoro per il marito. Il quale svolge attività non proprio tranquilla e confortevole di taglialegna. Dopo il primo modello, però, la notizia di questa stoffa così duratura e confortevole inizia a spandersi e Davis riceve sempre più richieste in questo senso.
La prospettiva di un grande guadagno si fa largo nella sua mente. Ma ha bisogno di un partner che lo affianchi negli affari, Ed è qui che entra in gioco Levi Strauss. I due commercianti trovano l’accordo e danno vita, in questo modo, alla filiera produttiva.
Il boom culturale
Da quel momento, fino a tutta la Seconda Guerra Mondiale, dunque, i jeans vengono considerati un capo di abbigliamento dedicato al mondo del lavoro. Le cosa, però, cambieranno tra gli anni cinquanta e sessanta. I pantaloni, infatti, diventano il simbolo del mondo post bellico e di una gioventù che vuole ribellarsi al mondo degli adulti. Non è un caso che ad indossarli sul grande schermo sono delle star come James Dean, Marlon Brando ed Elvis. Grazie a loro, dunque, i jeans escono dalle fabbriche e diventano un capo simbolo di un cambiamento generazionale.