Il mondo della moda e della calzatura italiana piange la scomparsa di Cesare Paciotti, uno dei nomi più illustri e riconoscibili del lusso made in Italy. Lo stilista marchigiano si è spento ieri sera all’età di 67 anni, stroncato da un malore improvviso nella sua abitazione nelle campagne di Civitanova Marche, in provincia di Macerata. Nonostante i tentativi di rianimazione, per lui non c’è stato nulla da fare.
Nato e cresciuto proprio a Civitanova Marche, Cesare Paciotti aveva nel sangue la passione per la calzatura. La sua storia inizia nel 1948, quando i genitori Giuseppe e Cecilia aprirono un piccolo laboratorio artigianale di scarpe. Dopo aver studiato al DAMS di Bologna, dove affina la sua sensibilità estetica e culturale, Cesare torna alle radici negli anni Ottanta e, insieme alla sorella Paola, prende le redini dell’azienda di famiglia con un obiettivo ambizioso: trasformare quella piccola bottega artigiana in un marchio di lusso riconosciuto a livello globale.
La svolta arriva nel 1990 con un’intuizione geniale che cambierà per sempre il destino del brand: le Dagger Heels, le iconiche décolleté caratterizzate da un tacco a forma di pugnale che sfida la gravità e diventa immediatamente un simbolo di stile audace e inconfondibile. Quel pugnale non è solo un elemento di design, ma diventa il logo stesso del marchio Cesare Paciotti, un segno distintivo che racconta una filosofia: eleganza tagliente, femminilità potente, artigianalità che incontra l’innovazione.
Il successo è planetario. Le creazioni di Paciotti conquistano Hollywood, i red carpet internazionali e i piedi delle celebrità più influenti al mondo: Beyoncé, Paris Hilton, Kim Kardashian, Taylor Swift, Naomi Campbell, Eva Longoria, fino ai Maneskin e Blanco in tempi più recenti. Anche la giornalista e icona di stile Anna Dello Russo diventa ambasciatrice spontanea del brand. Materiali ricercati e di altissima qualità come velluto, pelle lucida e acciaio per i dettagli, lavorazione artigianale meticolosa e un linguaggio estetico che mescola glamour e rock: questa la formula vincente che porta il nome di Civitanova Marche dalle Marche fino in Asia e in ogni angolo del globo.

L’eccellenza artigianale di Cesare Paciotti non passa inosservata nemmeno alle grandi maison della moda. L’azienda inizia a produrre calzature per nomi blasonati come Dolce & Gabbana, Versace e Romeo Gigli, consolidando la reputazione di una manifattura capace di coniugare creatività visionaria e perfezione tecnica. Con il tempo il brand si espande: nascono le collezioni di calzature maschili, linee di gioielli e accessori, e nuovi marchi come Cesare Paciotti 4US e Cesare Paciotti Jewels, ciascuno con una propria identità ma sempre fedele ai codici estetici del fondatore.
Il percorso imprenditoriale non è stato privo di difficoltà. Circa dieci anni fa, l’azienda ha attraversato un momento delicato che ha richiesto una ristrutturazione del debito. Ma la determinazione e la forza del brand hanno permesso una rinascita, portata avanti oggi dal nipote Marco Calcinaro, che ha scelto di rilanciare il marchio proprio a partire dai modelli più famosi e iconici ideati dallo stilista, quelli che hanno reso Paciotti sinonimo di lusso e innovazione nel mondo della calzatura.
Cesare Paciotti lascia un’eredità indelebile non solo nel settore della moda, ma nell’immaginario collettivo di chi vede nella scarpa non un semplice accessorio, ma una dichiarazione di identità. Lascia tre figli: due nati dal primo matrimonio e una bambina di soli tre anni, nata dal secondo. La comunità di Civitanova Marche e l’intero territorio marchigiano piangono oggi la perdita di uno dei suoi cittadini più illustri, un uomo che ha portato il nome della sua terra in tutto il mondo senza mai dimenticare le proprie radici artigiane.
La data dei funerali non è stata ancora ufficializzata. Intanto, social media e testate internazionali si riempiono di messaggi di cordoglio e di ricordi legati alle sue creazioni: stiletti neri che hanno fatto la storia, tacchi a pugnale che hanno camminato sui palcoscenici più prestigiosi, gioielli di pellame che hanno raccontato una visione del lusso mai banale, sempre coraggiosa. Cesare Paciotti, il re della scarpa, si spegne lasciando un segno che il tempo non potrà cancellare: quello di un visionario che ha saputo trasformare un tacco in una lama, e una piccola bottega di provincia in un’icona globale.