La “maledizione di Montezuma” è il nome pittoresco con cui viene comunemente identificata la diarrea del viaggiatore, un disturbo gastrointestinale che colpisce milioni di turisti ogni anno in tutto il mondo. Questa condizione medica, conosciuta anche come “vendetta di Montezuma” o “diarrea del turista”, rappresenta uno dei problemi di salute più frequenti durante i viaggi internazionali.
Il termine trae origine dalla figura storica di Montezuma II (Motēcuhzōma Xōcoyōtzin), l’ultimo grande imperatore azteco che regnò dal 1502 al 1520. Secondo la leggenda, nel 1519 Montezuma lanciò una maledizione contro le armate di conquistadores europei guidate da Hernán Cortés che volevano sottomettere la civiltà azteca. Il nome fu coniato dai soldati spagnoli di Cortés dopo che molti di loro contrassero questo disturbo intestinale in seguito all’uccisione del sovrano azteco.
La denominazione suggestiva riflette l’idea che l’imperatore, anche dopo la morte, continui a “vendicarsi” degli stranieri che visitano le terre un tempo sotto il suo dominio, causando loro fastidiosi disturbi intestinali.
La diarrea del viaggiatore è generalmente causata da infezioni batteriche, virali o parassitarie, con i ceppi di Escherichia coli enterotossigenici (ETEC) tra i principali responsabili. La causa principale è l’ingestione di alimenti o bevande contaminati da residui fecali che contengono microrganismi quali batteri, virus e parassiti.
Il meccanismo d’azione è relativamente semplice: i batteri producono tossine che alterano l’equilibrio dei fluidi nell’intestino, portando a una secrezione eccessiva di liquidi che determina la caratteristica sintomatologia diarroica.
I microrganismi più comunemente coinvolti includono:
- Escherichia coli enterotossigenico (ETEC)
- Salmonella
- Shigella
- Campylobacter
- Virus come i Norovirus
- Parassiti come Giardia lamblia

La diarrea del viaggiatore è tra le malattie più comuni che possono capitare in viaggio. I sintomi tipici includono evacuazioni frequenti, crampi addominali, nausea, vomito e talvolta febbre. L’insorgenza è generalmente rapida, spesso entro i primi giorni di permanenza in un paese straniero.
La gravità dei sintomi può variare considerevolmente: dai casi lievi che si risolvono spontaneamente in pochi giorni, fino a forme più severe che richiedono intervento medico e possono causare significativa disidratazione.
È abbastanza facile evitare di contrarre tale disturbo e la forma di prevenzione più efficace consiste nell’adottare scrupolose misure igieniche alimentari. Le regole fondamentali includono: consumare solo acqua imbottigliata sigillata, evitare ghiaccio di dubbia provenienza, privilegiare cibi cotti e serviti caldi, evitare verdure crude e frutta non sbucciata personalmente.
Oltre a cercare di bere molto bisognerà utilizzare integratori a base di sali minerali in quanto la diarrea porta disidratazione. Il trattamento si basa principalmente sulla reidratazione orale e, nei casi più gravi, può essere necessario il ricorso ad antibiotici specifici prescritti da un medico.