In Giappone il tatuaggio è comunemente chiamato irezumi (入れ墨: “inserire inchiostro nero”) e tendenzialmente, soprattutto in passato, viene correlato alla malavita locale: la yakuza. Per questo motivo in Giappone i tatuaggi non sono ben visti e spesso chi ha un tatuaggio non può entrare nei vari Onsen sparsi per il paese (i famosi bagni pubblici) quindi se avete dei tatuaggi cercate di nasconderli con degli appositi cerotti/magliette altrimenti niente bagno rilassante.
Ad ogni modo, i cosiddetti tatuaggi Yakuza sono specifici per ogni membro della mafia giapponese. Rappresentano ciò che la persona vuole mostrare al mondo. Ad esempio, i tatuaggi a tema samurai sono molto popolari perché dimostrano che l’individuo è un guerriero nel cuore, che non lascia che la paura alteri le sue scelte. Questo stile di tatuaggio giapponese di solito copre tutto il corpo, dalle spalle alle gambe. La maggior parte di questi tatuaggi si concentra sulla mitologia shintoista e sulla storia della Yakuza. Una delle fonti d’ispirazione per quest’arte altamente codificata sono le antiche xilografie risalenti a centinaia di anni fa, che sono sempre servite come base di ispirazione per i coloratissimi tatuaggi made in Japan.
Scendendo nei particolari risulta interessante l’inchiostro utilizzato per questo tatuaggio. Si tratta di un inchiostro speciale che diventa di colore blu-verde quando si trova sotto la pelle. Inoltre i temi prediletti dagli yakuza sono i draghi, le tigri ed i fiori che derivano da un racconto/romanzo chiamato Suikoden. Inoltre vi ricordiamo che il tatuaggio Yakuza è un modo molto popolare per mostrare le proprie abilità.
Infine il tatuaggio Yakuza è un vero e proprio rituale. Chiedono addirittura alle persone di guardarli mentre si tatuano, come testimonianza del loro impegno (come un testimone di nozze). In seguito, mostravano/mostrano le loro opere d’arte solo agli altri membri dei vari clan Yakuza. Per ammirare tali capolavori bisogna meritarselo.