Il 20 maggio 1994 esce nei cinema francesi Caro diario di Nanni Moretti, premiato in quell’anno al festival di Cannes con il Gran Premio alla regia. Il film, in Italia uscito nel novembre del 1993, è diviso in tre episodi, In Vespa, Isole e Medici. In ognuno di essi, l’autore si mette a nudo, proprio come se stesse leggendo ad alta voce il suo diario. Quello che vediamo, dunque, è il racconto acre di una società (quasi del tutto) alla deriva. Puntellato da un’ironia a tratti feroce, che diventa struggente quando racconta la malattia di Moretti.
Ecco allora 30 battute e dialoghi rimasti per sempre nella nostra memoria.
In Vespa
“D’estate a Roma i cinema sono tutti chiusi, oppure ci sono film come “Sesso amore e pastorizia”, “Desideri bestiali”, “Biancaneve e i sette negri”, oppure qualche film dell’orrore come “Henry”, oppure qualche film italiano.”
“Che bello sarebbe un film fatto solo di case…”
“Cos’è questo film? È la storia di un pasticcere, trotzkista… Un pasticcere trotzkista nell’Italia degli anni ’50. È un film musicale. Un musical”.
“Un giorno poi un attico che mi sembrava più accessibile di altri io e Silvia siamo anche saliti a vederlo. Abbiamo chiesto quanto costava e ci hanno risposto dieci milioni a metro quadro. Come dieci milioni al metro quadro? E dice, sì ma non si può fare un discorso di tanto a metro quadro perché via Dandolo è una via storica, ha detto il proprietario, qui Garibaldi ci ha fatto la Resistenza”
“Per alcune ore vago per la città, cercando di ricordarmi chi aveva parlato bene di questo film. Io avevo letto una recensione su un giornale, avevo letto qualcosa di positivo su Henry. Improvvisamente mi viene in mente, trovo l’articolo e lo voglio proprio copiare sul mio diario. Eccolo qua: ‘Henry uccide la gente, ma è quasi un buono, di poche parole, contano i fatti. Invece il suo amico, Otis, è una carogna.
Henry vive una pazzesca solidarietà con le sue vittime, è un principe sangue blu dell’annientamento, e promette una morte pietosa. Otis no. Il regista risveglia il suo pubblico in un incubo ancora peggiore con una doccia finale di splatter. Occhi infilzati, carne martoriata: l’abominio. Henry è forse il primo a violare e vilipendere con tale lucidità la filosofia criminale dei lombrosiani di Hollywood’. Ecco, penso, ma chi scrive queste cose, non è che la sera, magari prima di addormentarsi, ha un momento di rimorso?”
“Tu ti vergogni di me. Che mal di testa, anche gli Optalidon non sono più gli stessi. Ti ricordi il tintinnio rassicurante del vecchio tubetto? Ora è tutto cambiato. Ora è veramente tutto cambiato”.
“Siamo invecchiati, siamo inaciditi, siamo disonesti nel nostro lavoro. Gridavamo cose orrende, violentissime, nei nostri cortei, e ora guarda come siamo tutti imbruttiti!”
“Voi gridavate cose orrende e violentissime, e voi siete imbruttiti. Io gridavo cose giuste e ora sono uno splendido quarantenne”.
“Spinaceto pensavo peggio non è per niente male!”
“Sai cosa stavo pensando? Io stavo pensando una cosa molto triste: cioè che io, anche in una società più decente di questa, mi troverò sempre con una minoranza di persone. Ma non nel senso di quei film dove c’è un uomo e una donna che si odiano, si sbranano su un’isola deserta perché il regista non crede nelle persone. Io credo nelle persone, però non credo nella maggioranza delle persone: mi sa che mi troverò sempre a mio agio e d’accordo con una minoranza… e quindi…”
“In realtà il mio sogno è sempre stato quello di saper ballare bene… Flashdance si chiamava, quel film che mi ha cambiato definitivamente la vita. Era un film solo sul ballo. Saper ballare! E invece alla fine mi riduco sempre a guardare, che è anche bello, però è tutto un’altra cosa.
Lei è Jennifer Beals?”
– Cos’ha detto tipo pazzo?
– No no!
– Non era crazy?
– No… off
– Cosa vuol dire?
– Vuol dire speciale, particolare… verso pazzo, ma non proprio ma non ancora (…) Quasi scemo
“Roma allora era bellissima! Questo mi spaventa: cani dietro ai cancelli, videocassette, pantofole…”
Isole
“Io non esco mai, perché gli uomini sono spaventosi”.
“Caro diario, sono felice solo in mare, nel tragitto tra un’isola che ho appena lasciato e un’altra che devo ancora raggiungere”.
“Sai cosa dice Hans Magnus Enzensberger? Sono d’accordo con lui!”
“Televisioneeeeeeee!!!!!!! Ascensoreeeeeeeeeee!!!!! Telefonooooo!!!!!!!! Acqua caldaaaaa. Aspettatemi! Ma come fate a vivere senza televisione? Hans Magnus Enzensberger mi fa pena quando dice che la televisione trasmette il nulla!!!”
“Tutto il contrario di Amsterdam!”
“Io sto preparando una bellissima festa in omaggio al cattivo gusto. Ci ho messo quasi un anno ad organizzarla. Helmut Berger ha detto che viene direttamente in mutande”.
“Come ti chiami? Quanti anni hai? Mi riconosci? Come mi chiamo? La giraffa non la so (grugnito) il maialino… La giraffa non la so, la rondine non la so”.
“Io sto scrivendo una lettera al Papa che ha scomunicato le telenovelas. Dice che sono un pericolo per l’unità della famiglia”.
“Sono sicuro che lei è una di quelle persone contraria alla trasmissione “Chi l’ha visto?”. Vogliamo negare a Ulisse, dopo la caduta di Troia, il diritto di girovagare un po’ per il mondo, fermandosi da Circe, da Calypso, da Nausicaa? Certamente no. Se lo facessimo non avremmo l’Odissea. E contemporaneamente vogliamo negare il diritto ai familiari rimasti a Itaca di cercarlo? Ed ecco che Telemaco va in giro per le isole della Grecia a chiedere notizie di suo padre. E la domanda è: chi l’ha visto?”
“E la luce dell’isola a cura di un grande direttore della fotografia. Storaro che cura l’illuminazione e i tramonti di Stromboli! Ricostruire da zero Stromboli! Ricostruire da zero l’ltalia! Un nuovo modo di vivere, con una nuova luce, nuovi abiti, nuovi suoni, un nuovo modo di parlare, nuovi colori, nuovi sapori… tutto nuovo! Scion scion. Scion scion…”
“In tutti questi anni ho avuto vergogna dell’Italia e della sua gente. Ho avuto vergogna delle altre isole: così avide, grasse, ignoranti, narcisiste. Dove vive gente che non si sente in colpa. Noi ci siamo ritirati qui per pensare agli altri. Gli italiani sono uno dei popoli più condizionati e volgari del mondo. Questo Paese ha cosi sfrenatamente voglia di ridere. Che cosa c’è da ridere?”
– Excuse me, good morning. Excuse me. Could you tell me if Sally Sp… Qual era il problema di Sally Spectra?
– Aspetta un figlio, il marito lo sa o no?
– Ecco. Eh… If Sally Spectra has told her husband that she is pregnant?
Medici
“Tutto dipende da me… e se dipende da me sono sicuro che non ce la farò”.
“I cibi a cui sono allergico sono: mais, orzo, avena, aglio, cipolle, senape, mandorle, fagioli, soia, piselli, fave,
ceci, prezzemolo, carciofi, lattuga, tè, olio di lino, luppolo, pepe, castagne, salmone, sardine, tonno, lattoalbumina di mucca, caseina di mucca, caseina di capra, gruviera, gorgonzola, parmigiano, provolone, formaggio olandese e suini”.
“Oh, per fortuna il radiologo non ci ha indovinato. Mi operano due giorni dopo questa TAC. E il mio amico medico, a cui chiedo di assistere all’operazione, poi mi dirà che il chirurgo, durante l’intervento, guardando in un vetrino un pezzetto che mi avevano appena asportato, aveva detto: ‘Mi gioco una palla che questo è un linfoma Hodgkin. Due no, ma una sì’. Il linfoma Hodgkin è un tumore al sistema linfatico, un tumore curabile. Poi, un giorno, a casa, sfoglio un manuale, che si chiama “Enciclopedia Medica Garzanti”, e alla voce linfomi c’è scritto: “i sintomi sono: prurito, dimagramento, sudorazione”.
“Una cosa però l’ho imparata da tutta questa vicenda. No, anzi: due. La prima è che i medici sanno parlare, però non sanno ascoltare; e ora sono circondato da tutte le medicine inutili che ho preso nel corso di un anno. La seconda cosa che ho imparato è che la mattina, prima della colazione, fa bene bere un bicchier d’acqua”.