Il film Addio mia regina del 2012 e basato sull’omonimo romanzo di Chantal Thomas, finisce con Sidonie (Léa Seydoux) travestita Martine Gabrielle de Polastron, duchessa di Polignac, che tenta di fuggire in Svizzera. La carrozza è occupata anche dalla vera duchessa (Virginie Ledoyen) e da suo marito, vestiti come suoi servitori, che trattano la giovane dama della Regina ( Diane Kruger) con disprezzo. Riescono ad attraversare il confine in sicurezza, ma Sidonie si rende conto che, lontana dalla Regina e dalla sua posizione di lettrice e dama di compagnia, presto non sarà più nessuno.
Facciamo un passo indietro: quando la notizia dell’assalto alla Bastiglia giunge a Corte, la maggior parte degli aristocratici e dei domestici diserta il Palazzo e abbandona la famiglia reale, temendo la caduta del governo. Ma Sidonie, vera sostenitrice della monarchia, rifiuta di fuggire: si sente al sicuro sotto la protezione della Famiglia Reale. Non sa che questi sono gli ultimi tre giorni che trascorrerà al fianco della Regina. La Regina Maria Antonietta ordina infatti a Sidonie di travestirsi da Yolande Martine Gabrielle de Polastron, duchessa di Polignac, per scortare la vera duchessa fuori dai confini francesi. In una scena del film, la Regina confessa a Sidonie di essere innamorata della duchessa.
Addio mia regina è ambientato nel 1789, alla vigilia della Rivoluzione francese, quando la corte di Versailles è ancora immersa nei divertissement della sua routine, relativamente indifferente ai crescenti disordini di Parigi, a soli venti chilometri di distanza. Nel film, veniamo trasportati alla corte francese dalla giovane Sidonie Laborde, dama di compagnia della regina Maria Antonietta.
Addio, mia regina, diretto da Benoît Jacqut, si è aggiudicato il Prix Femina nel 2012. Ha aperto il 62° Festival Internazionale del Cinema di Berlino nel febbraio 2012 ed ha ricevuto numerose candidature ai Premi César.