Dagli anni ’60, da quando Amanda Lear ha iniziato la sua carriera come modella e musa di Salvador Dalí, in tanti si chiedono se la cantante sia uomo, una donna o una donna trans. La questione ora sta assumendo i contorni di un vero scandalo, non tanto per la questione in sé, ma per il fatto che HBO abbia dedicato un documentario all’argomento. Si intitola Enigma e lo ha diretto la regista transgender Zackary Drucker. La risposta di Lear è arrivata a mezzo stampa, furibonda. In un’intervista al quotidiano Il Messaggero Lear ha detto:
“Dicevano che volevano celebrare la mia carriera, invece era un pretesto per diffondere le solite fake news. Il contratto con i produttori della Hbo escludeva certi temi. I miei avvocati hanno mandato una diffida, ma quelli se ne sono fregati. In America fare una causa è un incubo. Anche Brigitte Macron è stata accusata di essere una trans nella serie di Candace Owens ma non è riuscita a bloccarla“.
Nel corso docufilm si afferma che, prima di diventare la figura che conosciamo, l’artista aveva avuto un passato da uomo. Il suo nome sarebbe stato Alain Tap e, dopo un intervento di cambio sesso a Casablanca, sarebbe diventata Peki d’Oslo, celebrata vedette del Carrousel. Tutto questo, raccontato dalla transgender April Ashle nella sua autobiografia.
La voce è continuata fino ai giorni nostri, perfino Giucas Casella, durante il Grande Fratello Vip 6, raccontò di aver conosciuto Amanda quando era ancora un uomo: “Avevo appena 25 anni e avevo avuto già tutto. Ero stato in tanti teatri in tutto il mondo. Sono stato anche al Moulin Rouge, lì mi sono fermato per un anno. Poi ero stanco e non ce la facevo più a fare quella vita. Mi sono fermato per un po’ e ho incontrato Peki D’Oslo, parlo di Amanda Lear, quando era ancora un uomo. Mi disse ‘non puoi abbandonare, sei bravissimo, devi continuare’. Io però non mi divertivo a fare spettacolo, ma dopo le sue parole ricominciai con maggior impeto“. “Chi è Giucas Casella? Un cantante? Io avevo un fidanzato che si chiamava Manuel Casella, ma Giucas Casella non so proprio chi sia“, replicò lei seccata.
Qualche anno fa Amanda, intervistata da Leonardo Martinelli per La Stampa, a proposito della sua sessualità disse:
“Io sono stata la prima vittima delle fake news e dei complottisti. Dicevano che quelle foto erano ritoccate. La gente sparlava di me pensando forse di distruggermi. E invece hanno contribuito alla mia fama. Ecco, voglio dare questo consiglio alle vittime delle fake news di oggi sui social: utilizzatele a vostro vantaggio“.
Successivamente, ospite di Mara Venier a Domenica In (si vede nel trailer di Enigma), Amanda Lear raccontò che la voce sulla identità sessuale fu un’idea sua e di Salvador Dalí. Il pittore spagnolo voleva distogliere l’attenzione dei media dalla voce della Lear. “Ho fatto tutto io. Non sapevo cantare e mi serviva pubblicità. L’ambiguità mi ha aiutato tantissimo perché si parlava solo di me. Grazie al mio timbro di voce si poteva credere che fossi un uomo e ci ho giocato molto. Alla fine ha funzionato, non sono stata dimenticata“.