Anna Ammirati oggi prosegue la sua carriera di attrice ed è attualmente sugli schermi con il ruolo di Liz in Mare fuori, educatrice penitenziaria nonché uno dei personaggi più amati dello show televisivo. Si tratta dell’ennesimo ruolo televisivo che l’attrice è riuscita a ritagliarsi nel corso della sua carriera, che ha avuto inizio nel 1996 con la miniserie tv Positano e ha visto in Monella di Tinto Brass la sua seconda tappa. Per quanto riguarda la vita privata invece, sappiamo che ha una figlia adulta, Sara, nata dal rapporto con l’attore Graziano Piazza, che poi si è concluso.
Visualizza questo post su Instagram
A proposito del personaggio di Liz nella terza stagione di Mare fuori, Anna Ammirati ha dichiarato a Vanity Fair: “La sua vera anima è uscita in questa terza stagione, e sono contentissima di questo. Mare Fuori è un progetto intrigante perché, fin dalla prima volta che ho letto la sceneggiatura, ho capito che finalmente si sarebbe puntato il dito contro gli adulti: non c’è bisogno di finire in un IPM per identificarsi con i personaggi, senza contare che ‘mare fuori’ vuol dire che fuori c’è una speranza per tutti i ragazzi che affrontano un certo tipo di solitudine. Allora ripenso anche a me, a tutte le volte nella vita in cui mi sono trovata a scegliere da sola”.
A proposito della serie di successo, l’attrice ha proseguito: “Mare fuori ha avuto successo perché parla di amore e di coraggio. Io stessa sono stata una ragazzina ribelle, facevo a botte con tutti. Ero molto arrabbiata. Non mi piacevo, non mi invitavano alle feste. Adesso non vorrei replicare il monologo sanremese di Chiara Ferragni, che ha detto che le ragazze dovrebbero credere di più in sé stesse. Però… Il carcere? L’ho visto per preparare la serie. Negli occhi dei detenuti ho riconosciuto lo sguardo dei miei coetanei, quelli che da ragazza incrociavo sulla circumvesuviana. Scendevano a Ercolano per andarsi a bucare. Sono occhi che chiedono una possibilità”.
La carriera di Anna Ammirati ha avuto ufficialmente inizio in tenera età, quando, da bambina, ha recitato a teatro a 8 anni. Dopo il diploma in arte applicata e fotografia, l’attrice si è trasferita a Roma per frequentare il corso di studi in Psicologia alla Sapienza Università di Roma. Dopo essersi perfezionata seguendo vari percorsi di studi al Lee Strasberg Theatre and Film Institute e alla Biennale di Venezia, l’interprete è stata scelta come protagonista del film Monella da Tinto Brass. A proposito del ruolo e del regista, Anna Ammirati ha raccontato: “Mi sono buttata senza sapere se avessi il paracadute. Anzi, senza sapere se si fosse aperto. Io di quel set ho un bel ricordo, e no: non è mai successo niente di spiacevole. Tinto ha consegnato alla storia il mio fondoschiena, che non è mai stato cosi bello. E l’ha paragonato alla luna. Una figata. Qualche volta chiamo la moglie per sapere come sta. Sono andata a trovarlo due anni fa, lo hanno abbandonato. Ai tempi di Monella, casa sua era piena di gente, c’era spesso Bertolucci, in sedia a rotelle, che veniva a trovarlo. Quando non ci sarà più, lo chiameranno genio”.
Tra gli altri film interpretati nel corso della sua carriera si possono annoverare L’amore buio di Antonio Capuano e La mia banda suona il pop di Fausto Brizzi; in TV, Anna Ammirati ha recitato in Sospetti 2, La squadra, Joe Petrosino, Donna detective, Il generale Dalla Chiesa, Una pallottola nel cuore, Non uccidere, L’allieva e Mare fuori. L’attrice ha anche debuttato come regista all’Auditorium Parco della Musica di Roma con il suo spettacolo Napsound tratto dalle poesie di Eduardo De Filippo e Raffaele Viviani in versione elettronica. Uno dei suoi progetti più interessanti è Fluid, il podcast che Anna Ammirati ha scritto e prodotto sul tema dell’identità di genere e disponibile su Spotify.